pensione-anticipata-sconto-tre-anni-madri-figli-disabiliPensione Anticipata, sconto di tre anni per le madri con figli disabili? Le modifiche potrebbero arrivare durante l’esame in parlamento del DL 4/2019. Tra i ritocchi che il Governo sta mettendo a punto vi è l’estensione, da cinque a dieci anni, della rateizzazione collegata alla cosiddetta “pace contributiva”.


Proseguono in Commissione Lavoro al Senato, l’esame del DL 4/2019 che contiene le norme sul Reddito di cittadinanza e Quota 100. La Commissione si riunirà oggi alle 18 per poi proseguire in notturna e continuare domani dalle 14.30 e alle 21. Restano da esaminare, infatti, 65 degli oltre 1.600 emendamenti presentati, su cui sono ancora attesi i pareri della Commissione Bilancio per i profili finanziari. Obiettivo della maggioranza è di far approdare in Aula il testo del provvedimento entro la fine della settimana per poi trasmetterlo all’altro ramo del Parlamento e consentirne l’approvazione definitiva entro il mese di marzo.

Tra i ritocchi che il Governo sta mettendo a punto vi è l’estensione, da cinque a dieci anni, della rateizzazione collegata alla cosiddetta “pace contributiva”. Le rate mensili dovrebbero passare, così, da 60 a 120 per un importo minimo di 30 euro. Un meccanismo volto a consentire ai lavoratori in attività dal 1° gennaio 1996 di riscattare del tutto, o in parte, i periodi non coperti da contribuzione per anticipare l’uscita. Sarebbe, poi, allo studio un ulteriore correttivo grazie al quale tale possibilità verrebbe garantita ai lavoratori stagionali anche per i periodi antecedenti al 31.12.1995.

Altre modifiche

Oltre a questi due emendamenti, un’altra modifica che, con tutta probabilità, verrà presentata in commissione Lavoro al Senato o nel passaggio del Dl alla Camera, è quella che consente alla lavoratrici madri con un figlio disabile di accedere alla pensione con tre anni di contribuzione in meno, 35 anziché 38. In questo modo le lavoratrici potrebbero accedere alla pensione con 62 anni e 35 di contributi nel triennio 2019-2021 di sperimentazione della misura. Tra le altre modifiche su cui le Commissioni dovranno esprimersi c’è l’innalzamento del tetto anagrafico, ora fissato a 45 anni, per i riscatti agevolati della laurea nel sistema contributivo e l’irrobustimento dell’anticipo della buonuscita per gli statali (ora limitata a 30mila euro).

Niente da fare, invece, almeno per il momento, per l’emendamento dei Cinque Stelle sul taglio alle pensioni dei sindacalisti sul quale è subito arrivato lo stop della Commissione Bilancio di Palazzo Madama, chiamata a valutare i profili finanziari delle proposte di modifiche. La modifica che prevedeva la revisione del conteggio dei contributi figurativi negli anni di aspettativa per attività sindacale e il progressivo ricalcolo contributivo dell’assegno per chi già percepisce un trattamento pensionistico secondo il vecchio sistema retributivo, dovrà essere riformulata e ripresentata in aula al Senato o alla Camera. Ancora in sospeso, invece, gli emendamenti, sul rafforzamento del reddito di cittadinanza per le famiglie con disabili e l’ampliamento della scala di equivalenza per non sfavorire i nuclei più numerosi. Per questi, come per altri emendamenti, la questione centrale restano le coperture.