Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dopo aver sentito i Presidenti dei due rami del Parlamento ha firmato il decreto di scioglimento del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati. Ecco cosa accadrà fino alle nuove elezioni.


 

Come afferma Paolo Gentiloni, il Paese da oggi «non si mette in pausa: il governo si rimette al presidente Mattarella, che detterà i tempi e i modi dei prossimi passaggi». Ma Gentiloni sa benissimo che la sua esperienza di governo non finisce qui. E in un certo qual modo se lo lascia scappare: «Il governo non tirerà i remi in barca: nei limiti delle prerogative concesse dalle leggi, il governo governerà».

 

Un Bis dopo le elezioni, larghe intese con me ancora premier? “Qualsiasi cosa dica in risposta a questa domanda credo che sarebbe usata contro di me…” – ha detto Paolo Gentiloni – “Governerò fino alle elezioni, dove mi auguro che la mia parte politica prevalga per poi avere un esecutivo con determinate caratteristiche, sicuramente dobbiamo farci carico della gestione della situazione per evitare instabilità.

 

 

Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni a Palazzo Chigi ha presieduto il CdM per fissare la data del voto. Dal momento in cui vengono sciolte le Camere, le elezioni politiche devono tenersi al massimo entro 70 giorni.

 

Le prossime elezioni politiche, a quanto si apprende, si svolgeranno il 4 marzo. La prima riunione delle nuove Camere nella diciottesima legislatura avverrà venerdì 23 marzo e servirà per eleggere i rispettivi presidenti. Lo ha deciso il Consiglio dei Ministri.

 

Quindi è già praticamente via libera alla campagna elettorale.

 

Nell’incertezza sugli esiti del voto, nel caso fosse necessario del tempo per trovare la quadra della formazione del nuovo esecutivo, sarebbe il governo Gentiloni non sfiduciato ad eseguire le eventuali correzioni che Bruxelles dovesse imporre all’Italia nelle politiche fiscali: il Def va consegnato entro il 30 aprile.