Avviare assunzioni mirate nella Pa centrale di tecnici e progettisti, informatici, esperti nella gestione dei fondi strutturali e “facilitatori” dei processi amministrativi, con un occhio allo snellimento della burocrazia. Ecco svelato totalmente il piano del Ministro Giulia Bongiorno.
Il Ministro Bongiorno aveva già lanciato, nelle scorse settimane, il suo piano per rinnovare la PA: un mix di nuove assunzioni, competenze digitali e biometria come punti cardine del rinnovamento nella Pubblica Amministrazione. Dopo i rinnovi contrattuali e gli aumenti in busta paga del 2018, il 2019 sarà dunque l’anno delle assunzioni per i dipendenti pubblici. Dalle prime stime, questa manovra dovrebbe tradursi in circa 450 mila nuovi ingressi tra le fila dello Stato.
Assunzioni mirate: il diktat del Ministro Bongiorno
Ma non si tratterà di una “infornata” di personale fine a se stessa. Nel nuovo DDL di Riforma della PA, in programma secondo i programmi del Governo, assunzioni mirate e snellimento della burocrazia saranno dei punti inamovibili.
«L’ultima cosa che intendo fare è un’infornata di assunzioni – chiarisce subito il ministro, Giulia Bongiorno, anche per rispedire al mittente qualche polemica estiva – ma la Pa deve essere un asset del Paese, che dopo anni di tagli è invecchiato e si è paralizzato in settori strategici. Per questo non solo bisogna evitare nuove strette del turn over, permettendo il ricambio integrale dei 450mila dipendenti pubblici in uscita nei prossimi tre anni, ma bisogna anticipare una quota di nuovi ingressi nei settori strategici».
E continua:
“La giustizia è paralizzata anche per la mancanza di personale amministrativo. Spero entro fine anno di dare risposta a questi soggetti”.
Il Governo punta, dunque, a inserire nuove risorse anche ‘per far ripartire la giustizia’, a detta del Ministro.
Il disegno di legge si occuperà anche di superare il problema delle stabilizzazioni dei precari bloccate dalla regola che impedisce gli aumenti nei fondi decentrati.
Semplificazioni
In programma anche una legge delega per le questioni più complesse, a partire dalla riscrittura delle regole sulla dirigenza, mancata nella riforma della scorsa legislatura, e un nuovo giro di semplificazioni anche sull’edilizia. Tra i settori considerati strategici ci sono anche il comparto Sicurezza, in un orizzonte che nel primo provvedimento si concentrerà sulla Pa centrale per poi dedicarsi successivamente agli enti territoriali.