Orari visite fiscali dipendenti pubblici nel 2023: ecco quali sono le fasce di reperibilità. Scopriamo in questo approfondimento tutti i dettagli.
Come risaputo, quando un lavoratore dipendente, sia privato che pubblico, non può recarsi a lavoro causa malattia, deve contattare il proprio medico che ha il compito di redigere e trasmettere il certificato o l’attestato in via telematica all’INPS.
I lavoratori dipendenti devono necessariamente conoscere le regole relative a questi orari per evitare di risultare assenti senza giustificazioni valide e incorrere in sanzioni pecuniarie e/o disciplinari da parte della propria amministrazione o del proprio datore di lavoro.
Ma quali sono le fasce di reperibilità per il pubblico impiego? Si ricorda infatti che queste si differenziano rispetto a quelle per i lavoratori dipendenti del settore privato.
- Orari visite fiscali dei dipendenti pubblici nel 2023
- Le procedure
- Verbale del certificato
- Il polo unico INPS e le disposizioni maggiormente restrittive
- Assenza durante gli orari delle visite fiscali 2023
- Cambi di domicilio
- Regole in caso di maternità anticipata
- Sanzioni
- Tempistiche per fornire giustificazioni valide
Orari visite fiscali dei dipendenti pubblici nel 2023
Gli orari di reperibilità dei dipendenti statali (comprese le Forze Armate, la Polizia ed i Vigili del Fuoco) da parte dell’Inps sono i seguenti:
- 7 giorni su 7 (festivi e non festivi) compresi i giorni non lavorativi, i festivi, i prefestivi ed i weekend:
- dalle ore 9.00 alle ore 13.00
- e dalle ore 15:00 alle ore 18:00.
Si tratta, come anticipato, di orari che differiscono rispetto a quelli dei dipendenti privati, che invece sono tenuti alla reperibilità sempre 7 giorni su 7 (festivi e lavorativi) ma nelle seguenti fasce orarie:
- dalle ore 10:00 alle ore 12:00;
- e dalle ore 17:00 alle ore 19:00.
Si ricorda che la visita fiscale da parte del medico competente, a seconda della categoria di appartenenza, considera giorni festivi anche le festività più “importanti”, come ad esempio:
- Natale
- Capodanno
- Pasqua
- Pasquetta
- 8 dicembre
- 15 Agosto
Le procedure
Una volta che per causa malattia non ci si può recare sul posto di lavoro va immediatamente contattato il proprio medico, che ha il compito di redigere e trasmettere il certificato o l’attestato in via telematica all’INPS.
L’attestato indica peraltro solo la prognosi, ossia il giorno di inizio e di fine presunta della malattia, mentre il certificato indica la prognosi e la diagnosi, ossia la causa della malattia. È possibile presentare questi documenti in formato cartaceo solo quando non è tecnicamente possibile la trasmissione telematica.
Verbale del certificato
Il lavoratore deve prendere nota del numero di protocollo del certificato e controllare che i dati anagrafici e l’indirizzo di reperibilità inseriti per la visita medica siano corretti. Può inoltre verificare la corretta trasmissione del certificato tramite l’apposito servizio sul Portale dell’Istituto.
Nel certificato il medico deve inserire (solo se ricorrono) l’indicazione dell’evento traumatico e la segnalazione delle eventuali agevolazioni che prevedono l’esenzione dalla reperibilità.
Il datore di lavoro pubblico, al quale compete l’onere della valutazione circa la giustificabilità dell’assenza del lavoratore, può in primo luogo acquisire, per il tramite del lavoratore, il parere tecnico fornito dagli Uffici medico legali dell’Inps, sulla base della documentazione esaminata.
Allo stesso tempo il lavoratore deve:
- prendere nota del numero di protocollo del certificato
- e controllare che i dati anagrafici e l’indirizzo di reperibilità inseriti per la visita medica siano corretti e verificarli successivamente online.
Entrambi hanno comunque l’opportunità di visualizzare ed eventualmente compiere altre azioni sui verbali online, tramite i servizi appositi dell’INPS.
Il polo unico INPS e le disposizioni maggiormente restrittive
Si ricorda che dal 1° settembre 2017 è entrato in vigore il Polo unico per le visite fiscali, che attribuisce all’INPS la competenza esclusiva a gestire le visite mediche di controllo anche per l’82% dei lavoratori pubblici in malattia. Da questa data, come già avviene per i lavoratori privati, l’Istituto effettua visite mediche sia su richiesta delle pubbliche amministrazioni, in qualità di datori di lavoro, sia d’ufficio.
Rispetto alla normativa previgente sono state inserite disposizioni più restrittive.
Infatti:
- riguardo alle malattie connesse a causa di servizio, esse devono fare riferimento a specifiche menomazione o patologie
- riguardo alle malattie riconducibili alla situazione di invalidità è necessario che tale invalidità sia pari o superiore al 67%.
Si ricorda inoltre che il servizio online di richiesta delle visite mediche di controllo domiciliare e/o ambulatoriale è rivolto ai datori di lavoro pubblici e privati. Compresi quelli i cui dipendenti non sono tenuti al versamento della contribuzione di finanziamento dell’indennità economica di malattia all’Istituto.
Assenza durante gli orari delle visite fiscali 2023
Attenzione, perché essere assenti alla visita fiscale ha conseguenze molto serie.
In caso di assenza alla visita domiciliare, il lavoratore viene invitato a recarsi presso gli ambulatori della struttura territoriale INPS , in una data specifica. Per non incorrere in azioni disciplinari da parte del datore di lavoro, è tenuto a presentare una giustificazione valida per l’assenza.
Cambi di domicilio
Anche eventuali cambi del domicilio di reperibilità indicato nel certificato telematico di malattia devono essere preventivamente comunicati al proprio datore di lavoro pubblico.
Di recente l’Inps ha aggiornato le funzionalità all’interno del suo sportello virtuale: il lavoratore dipendente può adesso visualizzare l’elenco completo degli accertamenti domiciliari e ambulatoriali a lui riferiti con i relativi esiti.
Inoltre all’interno di questo sportello telematico è presente anche la funzione “Indirizzo reperibilità ai fini delle visite mediche di controllo”, attraverso la quale i lavoratori possono comunicare l’eventuale variazione dell’indirizzo di reperibilità per eventi di malattia in corso di prognosi.
Regole in caso di maternità anticipata
l dipendente in malattia è obbligato a rimanere reperibile negli orari della visita fiscale (che variano tra lavoratori del settore privato e del settore pubblico).
Ma ci sono alcune eccezioni, come in caso di gravidanza a rischio, detta anche maternità anticipata.
La gravidanza a rischio è uno stato riconosciuto dalla Legge 151/2001, che permette alle donne di chiedere la maternità anticipata.
Il diritto è regolato dall’art.17 del Testo Unico delle disposizioni legislative, in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità. Si può richiedere la maternità anticipata:
- In caso di complicanze della gravidanza o di preesistenti forme morbose, che potrebbero aggravarsi durante la gravidanza;
- Se le condizioni lavorative o ambientali vengono considerate pregiudizievoli alla salute della donna o del bambino;
- Quando la lavoratrice non può essere spostata in altre mansioni più consone.
Sanzioni
Se, al momento della visita fiscale, il lavoratore non si trovasse all’interno della residenza segnalata nella certificazione e fosse sprovvisto di motivazione:
- non avrà più diritto al 100% di retribuzione per i primi 10 giorni di malattia
- per i giorni seguenti invece la retribuzione scenderà al 50%
Oltre alle sanzioni economiche, vi sono anche quelle disciplinari. Il rischio è quello di incorrere nel licenziamento, che può essere con preavviso o senza preavviso.
- La prima eventualità avviene in caso di assenza alla visita fiscale senza giustificazione
- per un numero di giorni superiore a 3 nell’arco di 2 anni
- o per oltre 7 giorni nell’arco degli ultimi 10 anni.
- Il licenziamento senza preavviso avviene generalmente
- in caso di condotta errata del lavoratore (magari a seguito di investigazioni che ne hanno accertato il comportamento scorretto)
- oppure in caso di falso certificato che giustifica l’assenza alla visita di controllo.
Tempistiche per fornire giustificazioni valide
Nel caso di assenza per un motivo giustificato e dimostrato, però, queste sanzioni non verranno applicate. I lavoratori malati che sono stati trovati assenti all’indirizzo indicato per le visite fiscali hanno infatti la possibilità di presentare entro 15 giorni dalla notificata sanzione, una giustificazione valida per l’assenza immotivata.
Le valutazioni delle giustificazioni non aventi carattere medico-sanitario sono di competenza del datore di lavoro pubblico al quale il lavoratore è tenuto a fornirle.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
Chi è in malattia con patologia riconosciuta come causa di servizio, ha gli stessi obblighi?
Se il medico che redige il certificato barra l’apposito spazio recante la dicitura “malattia per la quale e’ stata riconosciuta la causa di servizio”, le visite fiscali non vengono effettuate.
Nel ministero giustizia le mandano anche con causa di servizio riconosciuta
Risposta sbagliata…. Studiate
Lavoro 6 ore al giorno perché dovrei essere controllata per 7? Anche per intervento non è normale. Grazie a Brunetta e a tutti i sindacati
Sicuramente i sindacati sono al primo posto x colpe al secondo noi italiani, visto che ci Culliamo sull’alloro x quanto riguarda la trattenuta Brunetta, la Corte europea ha condannato l’Italia, che e anticostituzionale, e non stiamo facendo niente, no noi Italiani, e altrettanto i sindacati, vedi in Francia che casini, diamoci una mossa bruciamo tutto
Sono norme vergognose ! Scritte male e applicate peggio ! Senza ratio e senza buonsenso ! Va bene la sanzione ma bisogna indagare il motivo per il quale il controllo non è stato effettuato ! Sarebbe meglio che tutta questa feroce severità e questa acredine nei confronti del PA venisse applicata nei confronti di chi delinque, evade, causa incidenti mortali, ecc. che invece hanno sempre la possibilità di farla franca !
Infatti chi delinque e chi evade ha i soldi a palate, e noi dipendenti pubblici le pexxe al cxxo. Però i parassiti siamo noi…
È tutto normale:aiuti sostanziali per quei poveri medici che puzzano di fame e perché no? anche al comico per È celle za che urla sempre come un pazzo: soldi,soldi soldi il tutto seguito: armi,armi,armi!
Scusami, invalido 80%riconosciuto Dall’ IMPIS 36 interventi che cazzo mi dovrebbero controllare
Io sono invalido all’80% come te e mi hanno appena controllato di domenica mattina alle 11.35 con fare anche arrogante e scontroso. Il pezzo di merda, però, è dovuto andarsene con la coda tra le gambe visto che non sto a casa per sfizio ma per una infezione linfatica che mi sta rendendo la vita un inferno.
Se la visita fiscale viene ed io mi sto facendo la doccia il dottore e L’INPS si attacca al tram
non voglio fare polemica ma mi sa che ti ci attacchi te se non rispondi, ti indica come assente..
La doccia la si può fare tranquillamente fuori dall’orario da rispettare è rispondere al citofono. Anche di notte.
Certo come no. E io stando male devo anche regolarmi gli orari delle docce e magari anche delle evacuazioni in base alla legge? Non siamo assurdi. Se il medico è intelligente ripassa 10 minuti dopo se vede che uno non risponde. Altrimenti se ha voglia di sprecare carta, scriva pure. Sarà il lavoratore a rispondere per iscritto che in quel momento stava doverosamente defecando.
Scusami ma il tuo commento non regge e credo sia abbastanza palese. Se tutti facessero così il medico starebbe tutto il giorno a girarsi i pollici e a ripassare da coloro che stavano facendosi la doccia/erano in bagno o in cantina. Gli orari sono di pubblico dominio e li sappiamo tutti. se devo andare a fare la spesa così qualsiasi altra cosa la si fa fuori dalle fasce orarie. Proprio perchè uno dovrebbe stare male non ha niente da fare tuto il giorno a casa, quindi cosa ti cambia farti la doccia alle 11 o alle 15?
Io vorrei sapere perché se una persona , per esempio, si frattura una mano, ed è ovvio che non può andare a lavorare, è obbligato a stare in casa per la visita fiscale.. Non riesco proprio a concepire una regola del genere….
Perché i politici legiferano dopo aver effettuato sondaggi, non per migliorare le condizioni della gente comune. E siccome il sentiment degli ultimi decenni è un “crucifige” continuo ai danni dei dipendenti pubblici – sapientemente alimentato dai soliti noti manigoldi – allora ecco che il problema\parassita è identificato col dipendente pubblico, mentre i vari “cumenda” con lo yacht di settanta metri, Patek Philippe Pilot watch al polso e decine di conti cifrati nei vari paradisi fiscali, brindano felici alla salute dell’Italico Governo. Mala tempora currunt.
Mi sono fratturata la rotula sinistra e microfrattura alla caviglia destra il 23/6/ 23. Mi hanno fatto 3 visite fiscali prima della rimozione del tutore. Ma dove pensavano che andassi? E ora che sono in attesa di visita fisiatrica altri 2 controlli. Per un totale di 5 visite fiscali in 2 mesi. Non ho parole.
che oltre tutto hanno anche un costo sulla spesa pubblica!
se lavori nel privato è il datore di lavoro che lo richiede all’inps.
La normativa è anticostituzionale, un lavorato che si ammala indipendentemente dal settore in cui lavora deve avere gli stessi diritti e doveri. La malattia non è una volontà del lavoratore e non si può generalizzare sulla pelle di tutti per eventuale colpe di pochi. In questo Paese, anche tra i cittadini, non vi è senzo del rispetto con sostegno reciproco, ognuno pensa alla propria categoria giudicando l’altra, generalizzando senza neppure conoscere la vera realtà, problema questo derivante anche da un informazione giornalistica pilotata dalla politica che esalta note su alcuni senza giusto motivo e senza far chiarezza reale.
Dovrebbe essere tutto riformato anzi riformato: è un sistema iniquo e vergognoso…!!! Vi racconto la mia esperienza personale: sono in malattia, sono al mio domicilio, rispetto pedissequamente la legge e gli orari. Ero al mio domicilio, che è anche la mia residenza con mio zio a prendere un caffè dalle 15:10 alle 17:00 del giorno X. Siamo ad un metro dal citofono e dalla porta d’ingresso all’ abitazione. Alle 16:05 del giorno X, non squilla né il citofono né il campanello dell’ abitazione. Alle 17:00 mio zio va via ed io resto solo in casa. Premetto che vivo solo ed… Leggi il resto »
Ma perché alle 16.05 devono fare il controllo? Non è fuori orario?
https://www.lentepubblica.it/personale-e-previdenza/orari-visite-fiscali-dipendenti-pubblici-2023/#comment-74913
Intervento di protesi del ginocchio 14 giorni dalla Dimissione con prognosi di 60 gg milano 40*C ore 15.45 2*piano senza ascensore
Mi viene contestata la malattia poiché non ho risposto al citofono
Aspettare 2 minuti e risuonare…..?
Dove pensano che possa essere andato???
Buongiorno…e assurdo che dopo un intervento alla schiena con delle viti … insomma un intervento importante devo restare in casa per tutto il periodo della convalescenza anche se fare una camminata oppure dopo un periodo di tempo quando stai un po’ meglio sarebbe anche benefico poter andare in piscina fare le camminate in acqua… insomma porterebbe un beneficio al recupero della persona… Ma no … Non puoi perché hai soltanto 2 ore di libertà e quindi secondo loro una persona recupera meglio… No … sicuramente… Ma a loro non importa perché non hanno bisogno… Se facessero questi orari di visita… Leggi il resto »
Ammalarsi è diventato un lusso che non tutti possono permettersi, le decurtazioni dallo stipendio sono molto onerose, come me, molte persone sono COSTRETTE ad usare i giorni di ferie al posto della malattia.
Grazie al Ministro Brunetta, e, a tutti i sindacati, che hanno permesso che questo accadesse, incuranti delle ripercussioni per i lavoratori in difficoltà economiche.
Scusami le decurtazioni le hai se esci al posto di stare in casa. Se sei in malattia è perchè, teoricamente, si sta male e quindi si sta a casa. Ergo se sto male, mi prendo la malattia e non le ferie e sto a casa. Se devo uscire per X motivi lo faccio nelle fasce orarie libere. Non capisco il tuo commento, scusa