Rimane centrale il tema del rinnovo dei contratti pubblici: tra questi, potrebbe esserci un nuovo contratto per i medici. Ecco cosa sappiamo.
Sul tavolo di lavoro del Governo c’è l’ipotesi per il rinnovo del contratto per il pubblico impiego, in riferimento al triennio 2022/2024.
Uno dei settori più centrali è proprio quello della sanità, dopo la trattativa fallita lo scorso luglio. Secondo quanto dichiarato dal Ministro della Salute, Orazio Schillaci, all’interno della prossima Legge di Bilancio saranno inseriti 4 miliardi di fondi per la sanità; una cifra che non convince i sindacati.
La volontà delle parti, ovvero l’Aran e i sindacati, è quella di chiudere entro la fine di settembre, con un aumento in busta paga per i medici.
Vediamo cosa sappiamo.
Nuovo contratto medici: arriverà un aumento dello stipendio?
Tra le ipotesi principali, per il rinnovo del contratto, c’è un aumento dello stipendio, benefici dello 0,22% per il trattamento accessorio, con un aumento ulteriore dello stipendio per gli addetti che lavorano al pronto soccorso.
Si parlerebbe, comunque, di una media di 241 euro lordi, ma in busta paga, si tradurrebbe in un aumento di poco più di 100 euro netti. Il resto consisterebbe in una parte variabile che riguarderà solo una parte dei lavoratori.
Si considereranno anche gli arretrati, che possono arrivare ad oltre 10mila euro, partendo da una base di 6500 euro, con l’aggiunta una tantum dell’1,5% della retribuzione.
Tra le questioni più dibattute c’è la retribuzione delle ore extra in ospedale: si tratta di un tema su cui i sindacati puntano molto. Sostengono, inoltre, che molte regioni pretendono sempre più ore gratuite di servizio, soprattutto per sopperire alla carenza di personale.
Ma è un cane che si morde la coda: sempre secondo i sindacati, le ore gratuite sono tra i motivi principali della mancanza di personale negli ospedali, costretto a turni massacranti.
Tra le proposte c’è quella di stabilire un tetto di 50 ore extra.
Entro fine settembre, inoltre, si procederà con nuove nomine fondamentali: l’11 settembre terminerà la presidenza di Silvio Brusaferro all’Istituto Superiore di Sanità.
Stessa sorte per Anna Rosa Marra all’Agenzia Italiana del Farmaco: in questo caso, però, bisognerà attendere il decreto attuativo sulle modalità di nomina, che non ha ancora concluso l’iter di approvazione.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
Poi ci meravigliamo che i medici lasciano il servizio pubblico per quello privato o per andare all’estero.
E dire che durante il covid c’era chi li chiamava eroi e chi voleva farlo santi.
Non sono eroi sono morti di fame soprattutto i medici specialisti ospedalieri tutto il personale sanitario ospedaliero
I vecchi medici restano
i giovani vanno a lavorare nelle strutture sanitarie private perché retribuiti il doppio o addirittura vanno all’estero
Bravi!!!!
Siamo stati presi per il culo come al solito.
Eroi sottopagati ed anche morti per il bene della salute pubblica
Inflazione al 10% e stipendi più bassi d Europa…è ci danno un aumento netto del 3,5 %. I sindacati che ci rappresentano sono in combutta con i loro padroni…altrimenti si sarebbero impegnati per un aumento stipendiale onorevole anche minacciando lo sciopero ad oltranza. Invece fanno finta di combattere e poi calarsi le braghe dicendo di avere conquistato grandi traguardi contrattuali economici e amministrativi. Pagliacci.