L’Inps ha ripreso i controlli sulle pensioni all’estero e stavolta si concentreranno in Europa: ecco cosa c’è da sapere.


L’Istituto nazionale di previdenza sociale (Inps) ha iniziato ad intensificare le verifiche per contrastare le erogazioni indebite delle pensioni.

Nel mirino, ci sono i pensionati italiani che hanno scelto di vivere all’estero, soprattutto nei paradisi fiscali del Sud Europa.
Ecco nel dettaglio.

Controlli Inps pensioni all’estero: scattano le verifiche in Europa

L’Inps alza il livello di guardia sui pensionati italiani che hanno deciso di godersi la pensione all’estero.
Dopo aver effettuato i controlli in America, Asia, Paesi scandinavi ed Est Europa, l’Istituto nazionale di previdenza sociale ha ora puntato il focus sul resto dell’Europa, oltre ad Africa e Oceania.

In particolare, sotto la lente d’ingrandimento dell’Inps ci sono Portogallo, Spagna e Grecia, Paesi che, negli ultimi anni, hanno attirato numerosi pensionati italiani grazie a regimi fiscali particolarmente vantaggiosi.

A partire da settembre 2024, tutti i pensionati italiani residenti in Europa, Africa e Oceania dovranno confermare la propria esistenza in vita entro il 18 gennaio 2025. Chi non risponderà all’appello, riceverà il pagamento della rata di febbraio in contanti, presso le agenzie Western Union del Paese di residenza.

In caso di mancata riscossione personale, si rischia la sospensione dell’assegno pensionistico, a partire da marzo 2025.
Lo scopo principale di queste verifiche è quello di contrastare le erogazioni indebite e garantire che le pensioni siano erogate esclusivamente ai legittimi beneficiari.

L’Inps, infatti, invia annualmente milioni di pagamenti in oltre 165 Paesi nel mondo. Nel 2023, ad esempio, l’Istituto ha erogato oltre 310mila pensioni all’estero.

Il problema dei paradisi fiscali

La scelta di questi Paesi spesso non è casuale.

Il Portogallo, ad esempio, ha attirato molti italiani grazie al regime fiscale agevolato per i pensionati, che prevedeva un’imposta fissa del 10%. Anche la Spagna offre interessanti incentivi fiscali, con esenzioni o riduzioni sulle imposte sui redditi da fonti estere. Mentre, la Grecia ha introdotto un’unica aliquota d’imposta del 7% per l’intero reddito estero.

Oltre a Portogallo, Spagna e Grecia, anche altri Paesi come la Tunisia, la Slovacchia e l’Albania sono molto apprezzati dai pensionati italiani grazie a regimi fiscali particolarmente vantaggiosi, che, in alcuni casi, prevedono addirittura l’esenzione totale dalle imposte sulle pensioni provenienti dall’estero.