La sicurezza sul lavoro rimane una delle tematiche più importanti, da dover delineare e gestire: ecco le misure degli enti locali.


La scorsa notta c’è stata l’ennesima tragedia sul posto di lavoro: cinque operai sono stati travolti, poco prima di mezzanotte, da un treno sulla linea Torino-Milano, all’altezza di Brandizzo.

Gli operai della società Sigifer stavano eseguendo dei lavori di sostituzioni di alcuni metri di binari, vicino alla stazione, quando sono stati travolti da un convoglio tecnico.

Ogni anno ci sono troppe morti sul lavoro e le cause sono le più disparate, dalla mancata adozione delle linee guida alle attrezzature senza manutenzione.

Ma cosa fanno gli enti locali in materia di sicurezza sul lavoro? Vediamolo insieme.

Sicurezza sul lavoro: i numeri degli incidenti

Secondo una nota dell’Istat, gli infortuni sul lavoro, accaduti e denunciati all’Inail, nel terzo trimestre del 2022, sono stati 141mila.
È stato registrato un aumento del 16,1% per quanto riguarda il numero delle denunce, rispetto allo stesso trimestre nel 2021.

Quelli con esiti mortali sono stati 236 (158 in occasione di lavoro e 78 in itinere).
Gli aumenti più rilevanti sono stati registrati nella Sanità e nei Trasporti. Ma sono da segnalare anche i lavoratori morti quest’estate, a causa del troppo caldo. Per questo, l’Inail ha stilato un decalogo con diverse raccomandazioni da seguire, sia dai datori di lavoro e che dai lavoratori.

sicurezza sul lavoro enti localiPurtroppo ai numeri ufficiali mancano gli infortuni subiti dai lavoratori “in nero”, che spesso non vengono neanche denunciati.

Sicurezza sul lavoro: le recenti novità in materia

Per ridurre il fenomeno degli infortuni sul lavoro, il Governo introdotto una serie di modifiche al Decreto legge n°81/2008 (il Testo unico della sicurezza sul lavoro), col decreto Lavoro.
In particolare, troviamo diverse novità sotto il profilo prevenzionistico.

Ecco le principali misure:

  • L’obbligo di nomina del medico competente e l’estensione della sorveglianza sanitaria, anche nei casi individuati dalla valutazione dei rischi;
  • Estensione degli obblighi di tutela a favore dei lavoratori autonomi e dei componenti dell’impresa famigliare;
  • Il medico competente deve richiedere al lavoratore la cartella sanitaria rilasciata dal precedente datore di lavoro. Poiché dovrà tenere conto ai fini della formulazione del primo giudizio d’idoneità dopo l’assunzione;
  • Deve essere nominato un sostituto del medico competente, in caso di un suo impedimento per gravi motivi;
  • Il datore di lavoro, che usa attrezzature che richiedono conoscenze o responsabilità particolari, deve provvedere alla propria formazione e al proprio addestramento;
  • Gli enti pubblici e privati devono condividere con l’Ispettorato Nazionale del Lavoro i dati sui fattori di rischio riguardanti la salute e la sicurezza sul lavoro, rendendoli accessibili anche alla Guardia di Finanza;
  • Istituzione di un fondo per i famigliari degli studenti vittime di infortuni, durante i percorsi di alternanza scuola-lavoro.

Sicurezza sul lavoro: le misure degli enti locali

Nel mese di giugno è stato siglato un accordo di collaborazione tra la Conferenza delle Regione e l’Inail, per favorire la realizzazione sui territori regionali d’interventi formativi, in materia di salute e sicurezza sul lavoro.

L’Inail ha messo a disposizione più di 10 milioni di euro. Queste risorse sono da ripartire tra le Regioni che si renderanno disponibili ad attuare le azioni di rafforzamento della formazione aggiuntiva a quella prevista dalla normativa vigente.

L’obiettivo è quello di rafforzare la cultura della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, a sostegno della consapevolezza dei rischi, per l’adozione di misure di prevenzione più corrette.

A beneficiarne saranno i lavoratori e preposti impegnati nei cantieri per i lavori previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Come coloro impiegati nella costruzione di edifici, nell’ingegneria civile e nei lavori di costruzione specializzati.

Per poter garantire la qualità e l’uniformità territoriale, la formazione sarà effettuata da soggetti accreditati e affidata a docenti qualificati. La formazione dovrà prevedere standard comuni in termini di obiettivi, contenuti, durata e metodologie.

Gli avvisi pubblici di finanziamento saranno pubblicati entro il primo semestre del 2024: le risorse saranno ripartite tra le Regioni e le Province autonome che, nel triennio 2023/2025, si renderanno disponibili ad attuare interventi aggiuntivi, rispetto a quanto previsto dagli accordi Stato-Regioni del 21 dicembre 2011.

Inoltre, le risorse saranno distribuite con criteri omogenei, basati sul numero degli addetti e sul rapporto di gravità degli infortuni nelle imprese del comparto di riferimento operanti sul territorio.


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it