Al ministero di via del Collegio Romano va in onda l’ennesimo colpo di mano, l’ennesima azione arrogante di un potere alla frutta– afferma Giuseppe Urbino, Segretario Nazionale della Confsal- Unsa Beni Culturali – come al solito a pagare sono i già tanto tartassati e umiliati dipendenti del Mibact. Senza nessun preavviso, senza ascoltare le organizzazioni sindacali, il capo di Gabinetto in modo “dittatoriale”, ha diramato in data odierna una nota in cui perentoriamente decide di spostare intere direzioni generali, movimentando dipendenti come pacchi postali motivando il tutto con la banale scusa della “spending review”. La scellerata nota – prosegue Urbino – scaturisce dal fatto che per 39 dipendenti dell’ex ministero del turismo che Bray vorrebbe alla sua corte, nei prossimi giorni si dovrebbero attuare dei costosi spostamenti che sinceramente in un momento in cui si attende la riforma, potevano essere evitati(alla faccia della spending review). La nostra sigla sindacale – conclude il Segretario Nazionale – sta valutando le azioni del caso da intraprendere di concerto anche con le altre organizzazioni sindacali. Bray, ormai al capolinea, con questa decisione ha toccato vermamente il fondo, e, se non sarà Renzi a sostituirlo auspichiamo sia lui a dimettersi colto finalmente da un barlume di lucidità.”

FONTE: Agenzia Parlamentare (www.agenparl.it)