Riceviamo e pubblichiamo il comunicato inviato dall’UNAGIPA – Unione Nazionale Giudici di Pace riguardante lo stato di agitazione della magistratura precaria, in sciopero per una settimana.
L’intera magistratura precaria in sciopero per una settimana. Il Governo intervenga con decreto legge prima che l’Europa avvii la procedura di infrazione. I giudici di pace il 28 febbraio sono stati convocati a Bruxelles dal Parlamento Europeo.
Comincia oggi lo sciopero di pubblici ministeri e giudici onorari e domani sarà la volta dei giudici di pace, per l’ennesima astensione dalle udienze dell’intera magistratura precaria che si protrarrà per una settimana e bloccherà il sistema giudiziario.
Mandiamo avanti il 60% delle pratiche civili e penali e senza di noi la Giustizia in Italia collassa, come evidenziato da oltre 200 Procuratori della Repubblica e Presidenti di Corti di Appello e Tribunali che hanno sollecitato il Ministro Orlando a garantire la permanenza in servizio e la stabilizzazione di magistrati precari che da 15, 20, 25 anni prestano servizio a tempo pieno negli uffici giudiziari e requirenti di primo grado.
Malgrado le solite, retrive, resistenze di una minoranza politicizzata della magistratura professionale interna all’ANM, è ormai chiaro, come già successo negli anni settanta ed ottanta con i vice pretori onorari (leggi 217/1974, 516/1977, 417/1984…), che la stabilizzazione dei magistrati precari sia una scelta obbligata per preservare l’efficienza del sistema Giustizia.
Il 28 febbraio siamo stati convocati a Bruxelles dal Parlamento Europeo per essere ascoltati sulle violazioni contestate all’Italia delle direttive comunitarie sul lavoro, con particolare riguardo al diritto dei magistrati onorari e di pace in servizio alla stabilizzazione ed alle tutele della maternità, della paternità, della salute, della sicurezza economica e sociale, della pensione, tutele peraltro già riconosciute dal Consiglio d’Europa con decisione del 16 novembre scorso, puntualmente disattesa dal Governo, malgrado numerose diffide.
Al Parlamento Europeo chiederemo che sia sollecitato l’avvio, da parte della Commissione Europea, delle procedure di infrazione a carico del Governo italiano, il quale, a distanza di oltre un anno dall’avvio degli accertamenti preliminari, non è stato in grado di fornire alcuna risposta o soluzione compatibile con l’ordinamento comunitario.
Le proteste continueranno sin quando il Governo, con decreto legge, non procederà alla stabilizzazione di tutti i magistrati in servizio.
Roma 20 febbraio 2017
Maria Flora Di Giovanni Alberto Rossi
(Presidente Nazionale) (Segretario Generale)