All’esito della pubblicazione del parere dell’ANM le associazioni della magistratura onoraria non possono che esprimere grande delusione nei confronti di una figura, la magistratura professionale, la quale quotidianamente si è “servita” dei magistrati onorari per decenni, e da cui ci si sarebbe attesi un maggiore riconoscimento.
Il Comitato Direttivo Centrale dell’ANM non ha speso una parola sulla grave situazione dei magistrati onorari in servizio oberati da sempre maggiori attribuzioni, privi di riscontro dal punto di vista economico, e con l’aspettativa di una stabilizzazione nelle funzioni stante l’incardinamento di fatto negli uffici giudiziari. Molti di questi sono ad una età in cui non possono più essere inseriti nel mercato del lavoro mentre per quei pochi magistrati onorari che ancora esercitano la professione, il volume di affari si è comunque considerevolmente ridotto in ragione della produttività imposta dai capi degli uffici.
Il CDC si è limitato ad affermare che la grave situazione attuale della magistratura onoraria non è un suo problema, ma della politica (“se la veda la politica” qualcuno ha affermato nel corso del dibattito), non considerando che il diniego alla categoria di quei diritti e tutele, quali lavoratori, pone la magistratura professionale e associata fuori dalla storia e dai principi costituzionali ed europei.
Il CDC non ha preso in alcuna considerazione l’appello della Presidente della Commissione Petizioni del Parlamento Europeo, la Dr.ssa Cecilia Wilkstrom che, a fronte di una “straordinaria convergenza di opinioni e proposte (di deputati europei sia italiani che stranieri) affinché il Governo italiano ponga fine, senza remore, alla palese disparità di trattamento sul piano giuridico economico e sociale fra Magistrati togati ed onorari”, invitava il Ministro della Giustizia ad una soluzione di “ragionevole compromesso che garantisca i loro diritti”.
Il CDC ha mostrato così di non avere alcun interesse ai richiami delle Istituzioni Europee e soprattutto al rischio che 5.000 famiglie di magistrati onorari, che per anni hanno servito lo Stato al loro fianco, rischiano di essere abbandonate al loro destino, salvo preoccuparsi unicamente di affermare il primato del concorso perché, come è stato detto nel corso del dibattito, “la legittimazione tecnica è la fonte della nostra legittimazione, del potere che abbiamo”, trascurando che la funzione giudiziaria è prima di tutto al servizio dello Stato.
Il CDC ha evitato di evidenziare le ragioni dell’iniziativa di più di cento procuratori italiani i quali, preoccupati dell’impatto che avrebbe potuto provocare nei loro uffici l’impiego dei magistrati onorari per un’udienza a settimana e delle legittime aspettative di questi ultimi, sono intervenuti presso il Ministro.
Il CDC non ha preso in alcuna considerazione le comunicazioni dei Presidenti dei Tribunali inviate al Ministro, spinte dalla preoccupazione del pregiudizio che si sarebbe arrecato agli uffici giudicanti in caso impiego ridotto della magistratura onoraria ed in caso di perdita o riduzione delle funzioni giurisdizionali dei magistrati onorari assegnati ai loro uffici.
Il CDC non ha in alcun modo considerato l’apertura del parere del Consiglio di Stato ad una ipotesi di permanenza delle funzioni, soluzione del resto già intrapresa con Legge 217/74 e destinata, come richiesto dalle associazioni maggiormente rappresentative, a tutti i magistrati in servizio, al fine di non creare ulteriori disparità di trattamento tra pari.
A fronte di tutto questo è legittimo chiedersi se questa ANM sia veramente rappresentativa della magistratura italiana.
Di certo non lo è per la magistratura onoraria.
Difficilmente i magistrati onorari italiani potranno reagire con indifferenza ad un parere che non solo lede i diritti dei magistrati onorari, ma nemmeno considera le gravi disfunzioni per il servizio giustizia che quanto proposto potrebbe provocare e, molto probabilmente, revocheranno la loro iscrizione alla ANM, priva di effetti di tutela.
Le scriventi associazioni ringraziano gli interventi di questi ultimi giorni del Procuratore Spataro a tutela della magistratura onoraria e del funzionamento della giustizia e della solidarietà dimostrata, in questi mesi, dai Procuratori, dai Presidenti del Tribunali e dalle Corti d’Appello in occasione dell’inaugurazione dell’Anno Giudiziario.
Per questo motivo le scriventi associazioni, assicurano il loro continuo impegno, così come dimostrato negli ultimi mesi, per il raggiungimento di quegli obiettivi comuni a tutta la magistratura onoraria, con lo sguardo rivolto al governo e all’Europa.