legge-di-bilancio-2023-pensioni-quota-103All’interno della bozza della legge di bilancio per il 2023, approvata dal Consiglio dei Ministri la scorsa settimana, un ampio spazio è dedicato alle pensioni: tra le novità spicca “Quota 103”.


Si ricorda che i provvedimenti, che verranno trasmessi al Parlamento e alle autorità europee, prendono come riferimento il quadro programmatico definito nell’integrazione alla Nota di aggiornamento del documento di economia e finanza 2022 e quantificano l’ammontare del valore delle misure contenute nella manovra di bilancio in 35 miliardi di euro.

Come abbiamo anticipato una fetta importante delle novità inserite nella bozza di manovra riguarda le pensioni: maggiori informazioni in questo articolo.

Tra queste scopriamo quali sono i meccanismi previsti dalla nuova Quota 103.

Legge di Bilancio 2023 e pensioni: Quota 103

La nuova Quota 103 andrà in sintesi a riformare la vecchie Quota 100 e Quota 102. Questo nuovo meccanismo prenderà ufficialmente il nome di «pensione anticipata flessibile».

Le differenze con le due precedenti misure sono le seguenti:

  • Quota 100 – Età anagrafica non inferiore a 62 anni e anzianità contributiva non inferiore a 38 anni;
  • Quota 102 – Età anagrafica non inferiore a 64 anni di età e anzianità contributiva non inferiore a 38 anni;
  • Quota 103 – Età anagrafica non inferiore a 62 anni di età e anzianità contributiva non inferiore a 41 anni.

Requisiti

In pratica quota 103 consentirà per il 2023 di andare in pensione con:

  • 41 anni di contributi
  • e 62 anni di età anagrafica.

Destinarari sono  tutti i lavoratori dipendenti, anche del pubblico impiego, autonomi e parasubordinati in possesso di questi requisiti al 31 dicembre 2022 o che li matureranno tra il 1° gennaio 2023 ed il 31 dicembre 2023 (si tratta, infatti, di misura «sperimentale» destinata a durare solo nel 2023).

Gli iscritti a due o più gestioni previdenziali che non siano già titolari di trattamento pensionistico possono cumulare i periodi assicurativi non coincidenti nelle stesse gestioni amministrate dall’INPS in base alle regole previste dalla Legge n. 228 del 2012.

Chi non può accedere?

Alla prestazione pensionistica non può accedere il personale appartenente alle Forze armate, il personale delle forze di Polizia e di Polizia penitenziaria, il personale operativo del corpo nazionale dei Vigili del fuoco e il personale della Guardia di finanza.

Bonus per chi decide di restare al lavoro

Si prevede inoltre un bonus per chi decide di restare a lavoro anche se in possesso dei requisiti per l’uscita anticipata.

Si tratta di un esonero contributivo di circa il 10 per cento, che consentirebbe un aumento dello stipendio della stessa misura.

Tetto all’importo lordo conseguibile

Infine, una novità non indifferente rispetto a quanto prevedeva l’originaria Quota 100.

La pensione non potrà eccedere la soglia di cinque volte il trattamento minimo Inps, cioè 2.818€ lordi al mese (considerando che nel 2023 il trattamento minimo sarà pari a 563,73€) sino al raggiungimento dei requisiti «ordinari» previsti dalla cd. «legge fornero».

Questo nuovo tetto vuole scoraggiare l’accesso a chi sulla base dei contributi versati avrebbe diritto ad una rendita superiore.

 


Fonte: articolo di Giusy Pappalardo