Legge di Bilancio 2019, le novità alla Camera su Pensioni e Welfare. Il via libera alla Legge di Bilancio alla Camera consegna alcune novità degne di nota. Rafforzata la salvaguardia pensionistica per i poligrafici.
La Legge di Bilancio arriva questa settimana al Senato dopo aver passato lo scrutinio della Camera. In attesa che si schiariscano le decisioni sulla quota 100, sul corposo pacchetto sulle pensioni e sul reddito di cittadinanza l’esame parlamentare ha inserito nella manovra alcune novità in materia di welfare e pensioni minori ma che, comunque, vanno opportunamente segnalate.
In primo luogo, è passato un emendamento in favore dei poligrafici dipendenti di imprese editoriali in crisi. La misura, nello specifico, esenta dall’applicazione degli adeguamenti alla speranza di vita istat i poligrafici dipendenti di aziende editoriali in crisi destinatari della salvaguardia di cui all’articolo 1, co. 154 della legge 205/2017 che, come noto, consente loro di far salve le regole di cui alla legge 416/1981 precedenti l’adozione del regolamento di armonizzazione (DPR 157/2013) adottato con la legge Fornero. A seguito della novella, pertanto, potranno accedere alla pensione i lavoratori che hanno maturato 32 anni di contribuzione in costanza di CIGS in forza di accordi di procedura sottoscritti tra il 1° gennaio ed il 31 maggio 2015.
Un’altra modifica chirurgica riguarda gli ex lavoratori occupati nelle imprese che hanno svolto attivita’ di scoibentazione e bonifica, che hanno cessato il loro rapporto di lavoro per effetto della chiusura, dismissione o fallimento dell’impresa e risultano ammalati da amianto. Il combinato disposto di cui all’articolo 1, co. 117 della legge 190/2014 e l’art. 1, co. 275, della legge 208/2015, consente loro il mantenimento delle precedenti regole di pensionamento (cioè vigenti sino al 2011) a condizione di maturare la decorrenza del trattamento pensionistico (con le vecchie regole) tra il 2015 ed il 2020. La norma tuttavia per come era stata formulata non consentiva la tutela di quei lavoratori che avevano trasferito la posizione assicurativa in una gestione diversa dal FPLD. L’emendamento contenuto nella legge di bilancio risolve la questione includendo anche “coloro che, transitati nel pubblico impiego ovvero nella gestione del soppresso Istituto postelegrafonici, abbiano effettuato la ricongiunzione contributiva ai sensi dell’articolo 2 della legge 7 febbraio 1979, n. 29, e risultino iscritti a forme previdenziali obbligatorie diverse dall’assicurazione generale obbligatoria“.
Sostegno alla natalità
Sul fronte del welfare la manovra imbarca, inoltre, la proroga del congedo obbligatorio di paternità per il 2019 con l’aumento dei giorni dai quattro attuali a cinque. Il congedo va sempre fruito entro i cinque mesi dalla nascita del figlio. Anche nel 2019, inoltre, il padre lavoratore dipendente puo’ astenersi per un periodo ulteriore di un giorno previo accordo con la madre e in sua sostituzione in relazione al periodo di astensione obbligatoria spettante a quest’ultima. Dunque in totale nel 2019 i giorni di congedo possono salire sino a sei.
Si irrobustisce, poi, il buono nido. Per il triennio 2019-2020 l’importo sale a 1.500 euro annui (dagli attuali 1.000) da parametrare sempre per undici mesi l’anno; dal 2022 l’importo del buono spettante sarà determinato, nel rispetto del limite di spesa programmato e in misura comunque non inferiore a 1.000 euro su base annua, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per la famiglia e le disabilità, di concerto con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali e con il Ministro dell’economia e delle finanze, da adottare entro il 30 settembre 2021 tenuto conto degli esiti del monitoraggio della misura.
Modifiche anche per quanto riguarda il congedo di maternità. Per le future mamme sarà possibile restare al lavoro fino alla data del parto, utilizzando per intero i cinque mesi del congedo obbligatorio per il periodo successivo. Per scegliere questa opzione servirà però il via libera del proprio medico che dovrà certificare l’assenza di rischi per la salute della madre e del nascituro. La carta famiglia, inoltre, cioè la possibilità per le famiglie numerose di beneficiare di particolari sconti per l’acquisto di beni e servizi da partner che abbiano aderito all’iniziativa, non potrà essere concessa alle famiglie extracomunitarie.