Quali sono le novità dell’ultima Circolare della Funzione Pubblica sullo Smart Working dei Dipendenti Pubblici? Eccole spiegate punto per punto.
Lavoro da casa nella PA: la nuova Circolare della Funzione Pubblica. Il Ministro per la pubblica amministrazione ha infatti ufficialmente diffuso e adottato la circolare n.1 del 4 marzo 2020 con oggetto “Misure incentivanti per il ricorso a modalità flessibili di svolgimento della prestazione lavorativa”.
Con la circolare si forniscono alcuni chiarimenti sulle modalità di implementazione delle misure normative. E sugli strumenti, anche informatici, a cui le pubbliche amministrazioni possono ricorrere per incentivare il ricorso a modalità di telelavoro.
Tutto questo rientra all’interno del decreto legge volto a contenere l’emergenza coronavirus.
Nella circolare le amministrazioni sono invitate a comunicare al Dipartimento della Funzione pubblica le misure adottate entro il termine di sei mesi.
Ecco quali sono le ultime novità per i Dipendenti Pubblici.
Lavoro da casa nella PA: le indicazioni della nuova Circolare
Tra le misure e gli strumenti, anche informatici, a cui le PA possono ricorrere si evidenzia:
- il ricorso, in via prioritaria, al lavoro agile come forma più evoluta anche di flessibilità di svolgimento della prestazione lavorativa, in un’ottica di progressivo superamento del telelavoro;
- utilizzo di soluzioni “cloud” per agevolare l’accesso condiviso a dati, informazioni e documenti;
- ricorso a strumenti per la partecipazione da remoto a riunioni e incontri di lavoro (sistemi di videoconferenza e call conference);
- e ricorso alle modalità flessibili di svolgimento della prestazione lavorativa anche nei casi in cui il dipendente si renda disponibile ad utilizzare propri dispositivi. Questo a fronte dell’indisponibilità o insufficienza di dotazione informatica da parte dell’amministrazione. Così garantendo adeguati livelli di sicurezza e protezione della rete secondo le esigenze e le modalità definite dalle singole pubbliche amministrazioni;
- infine l’attivazione di un sistema bilanciato di reportistica interna ai fini dell’ottimizzazione della produttività. Anche in un’ottica di progressiva integrazione con il sistema di misurazione e valutazione della performance.
Le amministrazioni sono tenute ad adottare tutte le iniziative necessarie all’attuazione delle misure in argomento. Questo anche avvalendosi della collaborazione dei Comitati unici di garanzia per le pari opportunità, per la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni (CUG) e degli Organismi indipendente di valutazione della performance (OIV) secondo le rispettive competenze.
Infine è importante ricordare che nella stessa direttiva si precisa che le amministrazioni, tramite apposito atto di ricognizione interna, individuano le attività che non sono compatibili con le innovative modalità spazio-temporali di svolgimento della prestazione lavorativa.
Tenendo sempre presente l’obiettivo di garantire, a regime, ad almeno il 10 per cento del proprio personale, ove lo richieda, la possibilità di avvalersi di tali modalità.
Dipendenti Pubblici: a questo link alcune indicazioni su Smart Working e Valutazione delle Performance.
La sintesi grafica e il testo completo della Circolare
Una sintesi in modalità infografica della Circolare è disponibile a questo link.
A questo link il testo completo della Circolare della Funzione Pubblica.
Vi ricordiamo infine che in precedenza anche i Consulenti del Lavoro avevano diffuso un interessante documento di guida allo Smart Working.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it