L’Aula del Senato ha approvato oggi in prima lettura il disegno di legge sul lavoro autonomo. In caso di malattia i lavoratori potranno sospendere il versamento dei contributi.
Ok del Senato al disegno di legge sul lavoro autonomo. L’Aula di Palazzo Madama ha approvato oggi in prima lettura il disegno di legge sul lavoro autonomo, che ora passerà all’esame della Camera. Il provvedimento interesserà oltre 200 mila partite iva e liberi professionisti con esclusione, comunque, delle attività svolte sotto la veste di impresa o di piccola impresa (come ad esempio gli artigiani, commercianti eccetera).
Quanto al contenuto, il disegno di legge si interessa di allineare le tutele per i lavoratori autonomi a quelle previste per i dipendenti da un lato, benché questi subiscano maggiori controlli, e dall’altro di introdurre novità sostanziose. Tra le prime, la più rilevante è rappresentata dal riconoscimento dell’assegno di maternità per le lavoratrici autonome iscritte alla gestione separata INPS, le quali non dovranno più smettere di lavorare e avranno la possibilità di lavorare anche durante la maternità, vedendosi appunto riconosciute le tutele proprie per le donne lavoratrici in dolce attesa. In tal modo questa categoria di lavoratrici autonome si conforma a quella delle commercianti e delle artigiane, le quali possono già lavorare durante i cinque mesi di maternità, ai quali ad oggi hanno comunque diritto tutte le lavoratrici autonome. Sono poi previste la sospensione del pagamento dei contributi per i periodi di malattia superiori a sessanta giorni, per poi riprendere il pagamento al rientro dal lavoro; la deduzione fino a 10.000 euro l’anno delle spese di formazione, il divieto nei termini di pagamento superiori ai sessanta giorni dalla consegna della fattura; l’obbligatorietà del contratto in forma scritta tra impresa e lavoratore autonomo e l’equiparazione del trattamento economico a quello del lavoratore dipendente in tema di lavoro agile.
Altra novità, la dotazione da parte dei centri per l’impiego di uno sportello destinato ai lavoratori autonomi: attraverso questo strumento si prevede la raccolta di domande e offerte di lavoro, fornendo al contempo informazioni di vario genere, specie sull’accesso alle commesse per appalti pubblici. Da sottolineare è, inoltre, la previsione dell’articolo 7 del disegno di legge, secondo il quale vengono equiparati, cancellando il limite temporale e pertanto a tempo indeterminato, i lavoratori autonomi alle piccole e medie imprese per l’accesso ai fondi europei per il periodo 2014-2020. In tal modo, in sostanza, ai lavoratori autonomi è concessa l’opportunità di accedere ai fondi europei, favorendo così la loro partecipazione agli appalti pubblici, tramite il supporto di sportelli ad hoc presso i centri per l’impiego.
Da segnalare che il disegno di legge reca l’introduzione di una norma di delega che fissa principi e criteri direttivi volti a rafforzare le prestazioni di sicurezza e protezione sociale dei professionisti iscritti agli ordini o ai collegi, abilitando gli enti previdenziali di diritto privato ad attivare, oltre alle prestazioni complementari di tipo previdenziale e socio-sanitario già attivabili, anche altre prestazioni sociali finanziate da apposita contribuzione, in particolare in caso di significativa riduzione del reddito dell’iscritto o in presenza di una grave patologia. Queste misure fanno coppia con la riduzione dell’aliquota contributiva al 25% per i professionisti con partita iva iscritti in via esclusiva alla gestione separata dal prossimo anno.