Lavoro Agile negli Enti Locali: è disponibile online il nuovo Quaderno Anci sull’accordo individuale concernente lo smart working per i dipendenti pubblici.
Uno strumento agevole per i Comuni per potersi orientare nella normativa sullo smart working e il rientro in presenza nella pubblica amministrazione: questo l’obiettivo dell’ultimo Quaderno operativo di Anci dedicato a “L’accordo individuale per il lavoro agile negli enti locali“.
Lavoro Agile negli Enti Locali: online il Quaderno Anci sull’accordo individuale
Il manuale traccia così il quadro normativo di riferimento e le norme adottate per il rientro in presenza nella pubblica amministrazione. E prevede una sezione ad hoc dedicata alla modulistica con esempi tipo di:
- domanda di attivazione del lavoro agile
- e di accordo individuale con le indicazioni necessarie per lo svolgimento della prestazione lavorativa.
L’evoluzione normativa
La legge delega 7 agosto 2015, n. 124, sulla riorganizzazione della pubblica amministrazione, aveva individuato specifiche misure per consentire la conciliazione dei tempi di vita e lavoro, tra cui:
- quelle per l’attuazione del telelavoro
- e la sperimentazione di nuove modalità spazio-temporali di svolgimento dell’attività lavorativa.
Ricordiamo che tale disposizione già consentiva alle amministrazioni di individuare modalità alternative al telelavoro e più adeguate:
- alle esigenze di conciliazione dei tempi di vita e lavoro
- e al miglioramento della qualità dei servizi.
La materia del telelavoro e quella del lavoro agile è stata oggetto di specifica attenzione da parte del Dipartimento della funzione pubblica che, prima ancora della pubblicazione ufficiale della legge n. 81/2017, cui è dedicato il successivo capo II, aveva emanato apposite linee guida nelle suddette materie, in cui venivano illustrati i principi fondamentali di tali istituti e formulate rispettive modalità operative da utilizzare come indicatori applicabili alle singole realtà.
L’emergenza Covid-19
L’emergenza sanitaria del 2020 e la necessità di limitare i contatti personali hanno determinato la necessità di limitare il più possibile la prestazione lavorativa in presenza, ricorrendo anche ad un massiccio utilizzo del lavoro agile, seppur in modalità semplificate rispetto a quelle di cui alla legge n. 81/2017.
Risulta da rilevare che l’evoluzione normativa in materia di lavoro agile ha subìto, in tempi relativamente brevi, una parabola crescente che ha portato ad un uso intensivo di tale istituto, per poi decrescere a strumento ordinario, con contestuale riduzione dei lavoratori da autorizzare.
Pertanto gli interventi normativi in proposito hanno riguardato:
- in primo luogo la qualificazione del lavoro agile quale una delle modalità ordinarie di svolgimento della prestazione lavorativa delle pubbliche amministrazioni (fino alla cessazione dello stato di emergenza) – art. 87, D.L. n. 18/2020;
- e inoltre il passaggio dalla modalità del lavoro agile in fase emergenziale a quella ordinaria, da attuare mediante il Piano organizzativo del lavoro agile (POLA) a termini del novellato art. 14 della legge n. 124/2015 da parte dell’art. 263 del D.L. n. 34/2020.
Per cui il POLA costituisce uno strumento con il quale le amministrazioni programmano l’attuazione di tale istituto in relazione a tutti gli aspetti coinvolti.
Il testo completo del Quaderno Anci
A questo link potete consultare il testo completo del Quaderno Anci.
Fonte: ALI - Autonomie Locali Italiane (tratto da anci.it)