ISEE, DSUNessuna sospensione dell’Isee, l’indicatore della situazione economica equivalente che misura la ricchezza delle famiglie al fine di determinatare il diritto alla fruizione dei servizi socio-sanitari messi a disposizioni dallo stato e dai Comuni. Lo ha reso noto ieri nel corso del question time nell’aula della camera Giuliano Poletti, ministro del welfare, confermando l’intenzione del governo di ricorrere al Consiglio di stato, dopo le tre recenti sentenze del Tar del Lazio (nn. 2454, 2458 e 2459 del 2015) che hanno dato ragione ad alcune associazioni di disabili, stabilendo che i contributi ricevuti ai fini assistenziali, fra cui pensioni di invalidità ed indennità di accompagnamento, non debbono essere conteggiati nel reddito complessivo.

 

Nessuno stop quindi per l’applicazione del nuovo Isee (le cui norme sono state definite dal decreto del presidente del consiglio dei ministri 159 del 5 dicembre 2013), ha chiarito il titolare del dicastero di via Veneto, poiché seppure si sono verificati dei problemi, «pensiamo che oggi interrompere questo percorso creerebbe più danni, che vantaggi», e consideriamo sia «necessario continuare ad applicare l’Isee, e a fare un monitoraggio». Il ricorso al Consiglio di stato verrà presentato perché l’esecutivo reputa che «il contenuto di merito del decreto e del regolamento di applicazione siano perfettamente legittimi, e che l’inclusione dei trattamenti assistenziali nella nozione di reddito ai fine Isee sia controbilanciata dalla possibilità di ridurre le spese sostenute per l’assistenza personale e collaboratori domestici, nonché alle franchigie differenziate in base alla condizione di disabilità».

 

Secondo il Ministro al 25 marzo, secondo quanto comunicato dell’Inps, sono oltre «150 mila» le dichiarazioni acquisite relative all’Isee e, alla stessa data, «i tempi medi di rilascio delle attestazioni» per accedere a servizi e agevolazioni «sono di 5 giorni dalla data di presentazione della dichiarazione sostitutiva unica, cioè la metà, dei tempi massimi previsti dalla norma».

 

Sempre ieri, inoltre, l’Inps ha comunicato di aver attivato la banca dati delle prestazioni sociali agevolate collegate all’Isee, il primo step del casellario dell’assistenza che conterrà anche la banca dati delle prestazioni sociali e quella delle prestazioni collegate a interventi dei servizi sociali. Tramite questo strumento le amministrazioni possono inserire, verificare e cancellare i dati riguardanti le prestazioni erogate e i relativi beneficiari. Le informazioni saranno accessibili a Guardia di finanza e agenzia delle Entrate per i controlli fiscali.