Il Governo sta negoziando coi sindacati per un aumento fino a 163 euro per i contratti di militari e polizia: ecco l’ipotesi.


Potrebbero esserci novità in arrivo per i militari e le Forze dell’Ordine.
Il Governo, infatti, sta trattando coi sindacati per il rinnovo dei contratti ed è scattata l’ipotesi di un aumento degli stipendi fino a 163 euro.

È importante sottolineare, però, che questa ipotesi di aumento riguarderebbe solo il periodo 2022/2024, lasciando scoperto, per ora, il triennio 2025/2027.

Ecco tutto quello che c’è da sapere.

Ipotesi aumento contratti militari e polizia: previsti 163 euro in più

Nell’incontro tra Governo e sindacati, sono stati indicati i conteggi ufficiali degli aumenti medi lordi mensili che potrebbero essere inclusi nelle buste paga di poliziotti, carabinieri, finanzieri e militari, a partire da gennaio 2025.

Ecco a quanto ammonterebbero gli aumenti:

  • 153,79 euro per la Polizia di Stato;
  • 157,14 euro per i Carabinieri;
  • 163,39 euro per la Guardia di Finanza;
  • 148,89 euro per la Polizia penitenziaria;
  • 159,35 euro per lo “Stato maggiore della Difesa”, che comprende Marina, Aeronautica, Esercito e Guardia Costiera.

La media degli aumenti, quindi, si attesta a poco più di 156 euro.

Le cifre sono leggermente più basse rispetto a quanto previsto. Ad influire, però, potrebbero essere anche le assunzioni extra, rispetto all’ordinario, per il turnover tra il 2022 e il 2024, che conta un aumento di 17mila unità.

Come anticipato di stipendio, questo aumento coprirebbe il periodo tra il 2022 e il 2024, lasciando scoperto il triennio 2025/2027.
Come dichiarato da Giuseppe Tiani, segretario del Siap

“è necessario che il Governo, nella prossima manovra, trovi risorse aggiuntive per la specificità, ma anche che finanzi e faccia partire il prima possibile i negoziati per il contratto che copre gli anni dal 2025 al 2027”.

Contratti chiusi dopo la scadenza: un trend già visto

I rinnovi dei contratti pubblici vengono normalmente chiusi dopo la loro scadenza.
Ad esempio, quelli del periodo 2019/2021 sono stati firmati tra lo scorso anno e quest’anno.

Proprio per questo, il Ministro Zangrillo aveva deciso di pagare in busta paga, alla fine del 2023, una buona parte delle risorse stanziate per il rinnovo dei contratti, versando, in una sola volta, la quota relativa al 2024.

Ciò, però, ha portato ad avere solo una parte residua dei soldi sul tavolo della contrattazione.

Al netto dell’indennità di vacanza contrattuale, come spiegato nelle tabelle del Governo, l’aumento medio mensile lordo sarà di 84,40 euro, oscillando da un minimo di 80,82 euro della Polizia Penitenziaria ad un massimo di 88 euro (o poco più) per la Guardia di Finanza.

Come obiettato dai sindacati, le risorse messe in campo sono insufficienti e addirittura inferiori rispetto all’ultimo contratto, se parametrate al tasso d’inflazione.

Nonostante, nel triennio 2022/2024, sia aumentato il costo della vita di oltre il 17%, il Governo ha messo ha disposizione risorse pari al 5,78% per poi riservare un aumento dello stipendio, poco superiore all’incremento ottenuto nel 2021, quando l’inflazione era intorno al 5%.


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it