I cittadini che vengono dichiarati invalidi civili hanno diritto di ottenere dall’Inps una prestazione economica che prende il nome di indennità di accompagnamento: come fare per riceverla?
Essa è prevista per coloro che, per camminare o per lo svolgimento delle normali azioni della vita di tutti i giorni, hanno bisogno di un’assistenza continua. In pratica, l’indennità di accompagnamento viene concessa alle persone che da sole non sono in grado di svolgere gli atti indispensabili per la sopravvivenza che i soggetti sani compiono tutti i giorni.
I requisiti per ottenere l’indennità di accompagnamento: come riceverla?
Questa indennità può essere concessa solo ai cittadini italiani o, nel caso dei cittadini stranieri originari di un Paese della Ue, a coloro che risultano iscritti presso l’anagrafe del Comune di residenza.
Nel caso dei cittadini stranieri di un Paese extra Ue, invece, è indispensabile essere in possesso da almeno un anno del permesso di soggiorno.
I requisiti includono la residenza abituale e stabile in Italia e la necessità di una continua assistenza a causa dell’impossibilità di camminare in mancanza di un accompagnatore che fornisca un aiuto costante e di compiere gli atti della vita quotidiana. In più, deve esserci stato un riconoscimento di inabilità totale per affezioni psichiche o fisiche.
Che cos’è l’accompagnamento
Non bisogna commettere lo sbaglio di pensare che l’accompagnamento sia una prestazione che coinvolge unicamente gli anziani, anzi: essa riguarda tutte le persone che, a prescindere dalla loro età e dal loro reddito, non hanno la capacità di svolgere gli atti di vita quotidiana né di camminare da soli.
Azioni che a noi sembrano normali, come per esempio bere e mangiare, sono impossibili da svolgere per persone che devono fare i conti con il Parkinson e l’Alzheimer (giusto per citare due delle più conosciute patologie degenerative), o che sono reduci da un infarto, da un ictus o da un altro evento cerebrovascolare. Anche cambiare posizione quando si è a letto o andare in bagno diventano azioni complicate, che richiedono l’assistenza di una persona.
La richiesta di accompagnamento
Chi si chiede come fare domanda per l’indennità di accompagnamento deve in primo luogo rivolgersi al medico di base in modo da farsi rilasciare il cosiddetto certificato medico introduttivo. Questo certificato deve contenere il codice fiscale e i dati anagrafici del soggetto assistito, e in più deve riportare l’indicazione della precisa natura delle malattie invalidanti, con la diagnosi relativa.
Il medico compila il certificato in formato digitale e in seguito lo trasmette all’Inps per via telematica. Il soggetto assistito riceve una copia del certificato e una ricevuta di avvenuta trasmissione che include un codice identificativo che dura tre mesi: nel corso di questo periodo bisogna inoltrare all’Inps la richiesta per via telematica, in modo da portare a termine la procedura.
L’istanza deve essere accompagnata dall’indicazione del codice identificativo. Si può presentare la domanda attraverso il sito Inps, passando dai Servizi online ai Servizi per il cittadino e poi selezionando la voce relativa all’invalidità civile. Nel caso in cui si abbia bisogno di assistenza, comunque, si può fare riferimento a un’associazione di categoria per persone disabili o al patronato.
A questo link potete leggere una panoramica sul diritto alla ricevuta dei documenti presentati alla pubblica amministrazione.
Quanto tempo ci vuole per ottenere l’indennità di accompagnamento
Una volta che la richiesta di indennità di accompagnamento è stata inoltrata, il soggetto coinvolto deve recarsi presso la Asl di riferimento del Comune di residenza, così da potersi sottoporre alla visita medica che ha lo scopo di verificare che i requisiti siano rispettati.
Ovviamente non sempre una persona che richiede l’indennità di accompagnamento ha la possibilità di uscire di casa: in questo caso può richiedere una visita domiciliare nei 5 giorni successivi alla data che la commissione ha stabilito. I tempi di erogazione dell’indennità da parte dell’Inps, comunque, sono variabili.
Che cosa succede dopo aver presentato la domanda
Dopo che l’Inps ha preso in esame la richiesta, l’esito della domanda viene comunicato attraverso una raccomandata con ricevuta di ritorno che viene spedita all’indirizzo del soggetto richiedente, o in alternativa via mail.
L’indennità viene erogata per 12 mensilità, e per il 2020 la somma stabilita è di 520 euro e 29 centesimi. L’importo non è reversibile agli eredi, dal momento che l’indennità viene concessa in considerazione delle condizioni di salute del soggetto che l’ha richiesta. Essa, inoltre, è esente da Irpef.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it