incarico-avvocato-esterno-corte-contiIl Dottor Simone Chiarelli ha reso disponibile un video di approfondimento dedicato a una recente pronuncia della Corte dei Conti dedicata ai limiti per un incarico ad un avvocato esterno.


Nel caso in esame la Corte analizza gli atti di spesa relativi agli incarichi di consulenza pervenuti nel 2023 trasmessi dal Comune di Parma, tramite l’applicativo Con.Te.

Il caso

Dall’esame dell’atto e della documentazione pervenuta risulta che il Comune è stato chiamato a esprimere le proprie determinazioni in merito all’operazione consistente nell’aumento di capitale sociale mediante l’emissione di nuove azioni riservate a una Società per Azioni.

Secondo la prassi un primo tipo di controllo concerne i regolamenti degli enti locali per il conferimento di incarichi a soggetti estranei alla pubblica amministrazione. Nelle more dell’espletamento di tale controllo la Sezione delle autonomie della Corte dei conti muove dal presupposto che “funzione tipica delle Sezioni regionali della Corte dei conti rispetto agli enti locali è l’esercizio di un controllo di natura «collaborativa».

La trasmissione dei regolamenti deve ritenersi strumentale al loro esame e a un controllo della Corte dei conti ascrivibile alla categoria del riesame di legalità e regolarità, in una prospettiva non più statica ma dinamica, volta a finalizzare il confronto tra fattispecie e parametro normativo all’adozione di effettive misure correttive da parte degli enti locali.

Un secondo tipo di controllo concerne, invece, gli atti puntuali di spesa relativi a studi e incarichi di consulenza, accomunati, ai fini dell’obbligatorio invio alla Corte, a quelli in materia di relazioni pubbliche, convegni, mostre, pubblicità e di rappresentanza.

Le conclusioni

Ciò detto secondo la Corte risulta possibile affidare a un legale un incarico professionale esterno quando la consulenza legale non sia collegata ad una specifica lite anche solo prospettabile come ipotesi eventuale, in quanto sussistano indizi concreti che la questione su cui verte la consulenza divenga oggetto di un futuro procedimento giudiziario, arbitrale o di conciliazione.

In sintesi:

  • l’ente procedente deve aver previamente accertato l’impossibilità di utilizzo delle strutture organizzative e delle risorse umane ad esso interne
  • per gli enti locali con popolazione superiore ai 5.000 abitanti, il provvedimento con cui è conferito l’incarico dev’essere corredato del parere obbligatorio (ma non vincolante) dell’organo di revisione economico
    finanziaria dell’ente
  • l’affidamento di incarichi da parte degli enti locali in violazione del previo parere del revisorecostituisce illecito disciplinare e determina responsabilità erariale
  • l’incarico deve essere, inoltre, conferito sulla base di procedure comparative che le amministrazioni pubbliche disciplinano e rendono pubbliche, secondo i propri ordinamenti
  • solo in casi eccezionali, da motivare adeguatamente in base a condizioni di carattere oggettivo, è possibile l’affidamento diretto, senza procedura comparativa.

Incarico ad avvocato esterno: i limiti per la Corte dei Conti

Per un approfondimento sulla materia Simone Chiarelli, dirigente di Pubblica Amministrazione Locale ed esperto in questioni giuridiche di diritto amministrativo nei settori degli appalti, SUAP, e disciplina generale degli Enti locali, ha messo a disposizione un video di approfondimento.

Potete visualizzare il video completo nel player qui di seguito.


Fonte: articolo della redazione, video di Simone Chiarelli