furbetti-pa-impronte-digitali-ministro-dadoneL’ex ministro della PA, Giulia Bongiorno, ci aveva fatto molto affidamento. Ma il nuovo esecutivo sembrerebbe non pensarla allo stesso modo. Si va verso lo stop al rilevamento delle impronte digitali per i Dipendenti Pubblici?


Furbetti della PA, Impronte Digitali: ministro Dadone potrebbe archiviarle?

L’obiettivo del neoministro della Pubblica Amministrazione, Fabiana Dadone, è verificare l’effettiva presenza al lavoro utilizzando l’innovazione tecnologica, ma con strumenti meno invasivi.

Da poco  sbarcata in un dicastero chiave, la giovane esponente dei Cinque Stelle sembra avere le idee chiare su come riformare la Pubblica Amministrazione, senza utilizzare strumenti eccessivamente “draconiani”.

Furbetti della PA e Impronte Digitali: ministro Dadone predilige soluzioni meno drastiche?

Il nuovo Ministro ha espresso i suoi propositi sui propri canali Social facendo perno su un punto importante: tolleranza zero contro i furbetti della PA. Ma con strumenti che non devono essere eccessivamente invasivi e che non ledano la privacy del lavoratore, frustrando chi invece lavora in maniera legale.

Non servono riforme draconiane, progetti palingenetici come quelli concepiti in passato. Né atteggiamenti inutilmente punitivi che finiscono per frustrare anche chi lavora bene. È meglio promuovere buone pratiche e ragionare su interventi mirati.

Tuttavia serve una nuova narrazione, perché la Pa non è un ufficio sommerso di scartoffie o una sala d’attesa con un turno allo sportello che non arriva mai.

[…] Il merito conta, ma per dare benefici visibili esso ha bisogno di innestarsi in un progetto di sostenibilità e semplificazione, e in una continua spinta verso l’innovazione e la digitalizzazione.

Lavoreremo a valutazioni sempre più oggettive e fedeli circa le performance di dirigenti e dipendenti. Servire lo Stato, e quindi i cittadini, deve essere vissuto come un privilegio, una missione che va oltre il mestiere, oltre la mansione. Ed è per questo che saremo inflessibili con chi abusa, con chi sbaglia.

I cosiddetti furbetti del cartellino non fanno un danno solo a tutti noi, ma in primis ai loro colleghi e al loro ufficio.