Dopo lunghe settimane di trattativa arriva l’ok al documento: firmato il rinnovo del contratto per i dipendenti pubblici del comparto Funzioni Centrali per il triennio 2022-2024.
Più flessibilità, riconoscimenti professionali e dialogo sindacale: arriva dunque il via libera nell’intesa tra una parte dei sindacati e l’Aran al contratto che servirà a porre le basi e sarà (in linea generale) indicativo anche per tutti gli altri comparti pubblici, dagli enti locali, alla sanità per arrivare fino alla scuola.
Non tutti i sindacati hanno dato il via libera
Prima di analizzare le specifiche di rinnovo va però detto che non tutti i sindacati hanno dato il via libera, ma anzi sono arrivate diverse critiche al documento appena sottoscritto.
L’accordo ha portato a una spaccatura sindacale tanto da essere sottoscritto dalla Cisl-Fp e dai sindacati autonomi Confsal Unsa, Flp e Confintesa Fp che insieme hanno comunque raggiunto al maggioranza del 54,6% . Hanno detto no invece Fp-Cgil e Uil-Pa.
“Oggi il Governo e Aran si prendono la responsabilità di scegliere la via della rottura di una trattativa ancora in corso, quella del rinnovo del contratto Funzioni Centrali, che lasciava ancora margini per migliorare un testo che non dà risposte adeguate alle lavoratrici e ai lavoratori del comparto. Alla luce anche della convocazione del Presidente del Consiglio dei Ministri con i segretari generali confederali, tra i cui temi c’è anche la vertenza dei settori pubblici, questa forzatura è indice che la parte datoriale, il Presidente Naddeo, giudica inutile il confronto ed è un inedito assoluto, compreso il fatto che la convocazione di oggi non era sulla chiusura del confronto ma sulla “ prosecuzione della trattativa”.
Queste le dichiarazioni di Serena Sorrentino e Sandro Colombi, segretari generali di Fp Cgil e Uil Pa a margine della trattativa che si è conclusa con la sottoscrizione della pre-intesa del nuovo contratto Funzioni Centrali, nonostante il mancato accordo con Cgil e Uil.
Firmato il rinnovo del contratto dei dipendenti delle Funzioni Centrali 2024
L’accordo prevede una serie di novità mirate a valorizzare le competenze dei dipendenti, migliorare le modalità di lavoro e promuovere un ambiente inclusivo, rispondendo alle diverse esigenze dei lavoratori e introducendo soluzioni innovative nella gestione dell’orario lavorativo e nella regolamentazione del lavoro a distanza.
Nuovo sistema di classificazione e valorizzazione del personale
Il contratto introduce una revisione del sistema di classificazione del personale, con l’obiettivo di valorizzare meglio le competenze e le specializzazioni dei lavoratori delle Funzioni Centrali. Al centro di questa riforma c’è il rafforzamento degli incarichi di posizione organizzativa e professionale, attraverso i quali le amministrazioni possono riconoscere e premiare le responsabilità assunte dai dipendenti più esperti. Questa valorizzazione non è solo economica, ma implica un riconoscimento stabile e duraturo per chi ha ricoperto ruoli chiave per almeno otto anni. Si tratta di una misura che punta a migliorare la stabilità dei ruoli professionali, assicurando che l’esperienza acquisita contribuisca a una gestione pubblica più efficace e professionale, incentivando il personale a consolidare il proprio impegno e ad arricchire le proprie competenze.
Lavoro a distanza e orari flessibili
Il contratto risponde all’esigenza crescente di flessibilità nel lavoro, con novità importanti sul fronte dello smart working. L’accordo stabilisce la possibilità di un maggior numero di giornate di lavoro a distanza per i dipendenti che presentano specifiche necessità, come problemi di salute personali o esigenze legate alla cura di familiari disabili. Questo aspetto mira a coniugare le esigenze personali dei lavoratori con l’efficienza operativa. Un’altra innovazione è la settimana lavorativa su quattro giorni, mantenendo le 36 ore previste. In via sperimentale, questa formula punta a migliorare il bilanciamento tra vita privata e impegni professionali. Tuttavia, l’adesione è volontaria, e le amministrazioni devono garantire che i servizi pubblici mantengano gli standard di qualità richiesti, evitando che la riduzione dei giorni di presenza comprometta le prestazioni all’utenza.
Ampliamento degli spazi di dialogo sindacale
L’accordo introduce importanti strumenti per rafforzare la partecipazione dei sindacati e promuovere un ambiente di confronto costruttivo. Questo obiettivo si traduce in un ampliamento delle occasioni di dialogo tra amministrazioni e rappresentanti sindacali, creando le condizioni per un maggiore coinvolgimento dei lavoratori nelle decisioni che li riguardano direttamente. La volontà di favorire la comunicazione tra le parti sociali risponde all’esigenza di costruire relazioni più solide e collaborative, nell’ottica di prevenire conflitti e favorire un ambiente lavorativo improntato alla trasparenza e al rispetto delle esigenze reciproche.
Agevolazioni per i dipendenti over 60
Il contratto presta attenzione anche ai dipendenti più anziani, offrendo loro un ampliamento delle ore di permesso per motivi sanitari. In particolare, i lavoratori sopra i 60 anni beneficeranno di un maggiore numero di ore di permesso per visite mediche, terapie o esami diagnostici. Questa misura tiene conto delle necessità tipiche della popolazione lavorativa senior e permette loro di gestire meglio le esigenze di salute senza compromettere la continuità delle proprie attività professionali. L’obiettivo è garantire che i dipendenti più avanti con l’età possano affrontare le sfide legate al benessere fisico senza subire penalizzazioni dal punto di vista lavorativo.
“Age Management” e inclusione generazionale
Il concetto di “Age Management”, introdotto nel nuovo contratto, rappresenta un passo avanti verso la promozione della diversità generazionale all’interno delle amministrazioni pubbliche. Questa clausola prevede una serie di strumenti organizzativi per valorizzare le diverse competenze delle generazioni presenti nei luoghi di lavoro, promuovendo un ambiente inclusivo. La gestione del prolungamento della carriera lavorativa e la promozione di pari opportunità sono punti centrali di questo approccio, che riconosce la ricchezza che ciascuna fascia di età può offrire. L’obiettivo è quello di supportare l’equilibrio tra esperienza e innovazione, gestendo con sensibilità e competenza l’invecchiamento della forza lavoro.
Incremento salariale per i dipendenti
L’aspetto economico del nuovo contratto prevede un aumento medio di circa 165 euro per 13 mensilità, un adeguamento retributivo che intende riconoscere il contributo dei dipendenti delle Funzioni Centrali. Questo incremento non solo mira a compensare il carico di lavoro e le competenze richieste nel settore, ma anche a offrire un sostegno concreto in un contesto di crescente inflazione. L’aumento si inserisce, quindi, in un quadro di valorizzazione complessiva del personale, dimostrando la volontà di rispondere alle esigenze di reddito dei lavoratori e di renderne più sostenibile il potere d’acquisto, oltre a offrire un segnale di riconoscimento del valore del lavoro pubblico per la comunità.