festività soppresse dipendenti pubblici 2023I Dipendenti Pubblici possono fruire di permessi retribuiti speciali per tutte quelle giornate che coincidono con le cosiddette “festività soppresse”: scopriamo quali sono nel 2023 e quali sono le regole in materia.


Durante l’anno, infatti, sono molte le date in cui i lavoratori possono fruire di festività da calendario per poter anche progettare piccoli viaggi ed eventuali “ponti” più o meno lunghi.

Ma, al di là di queste festività, esistono anche delle ex festività, che non sono più “rosse” sul calendario: parliamo delle cosiddette festività soppresse. Di cosa si tratta?

Le festività soppresse sono quelle date che, in sinesi, sino al 1977 erano considerate come giornate festive: si tratta di alcune giornate contrassegnate come Ricorrenze/celebrazioni Religiose.

E queste giornate, nonostante non siano più festività contrassegnato sul calendario, possono comunque generare ulteriori giornate di fermo lavorativo per i dipendenti pubblici.

Scopriamone di più.

Festività Soppresse Dipendenti Pubblici per il 2023: alcune indicazioni

Si ricorda che il dipendente ha sempre diritto, in ogni anno di servizio, ad un periodo di ferie retribuito.

Durante tale periodo al dipendente spetta la normale retribuzione ivi compresa la retribuzione di posizione prevista per le posizioni organizzative ed esclusi i compensi per le prestazioni di lavoro straordinario nonché le indennità che richiedano lo svolgimento della prestazione lavorativa e quelle che non siano erogate per dodici mensilità.

Inoltre secondo quanto disposto dalla legge 937/1977, il dipendente ha diritto a fruire nel corso dell’anno solare, in aggiunta ai giorni di ferie, anche a ulteriori giorni di riposo.

Ma quali sono queste giornate nello specifico? Si tratta di cinque giorni totali:

  • domenica 19 marzo 2023 (San Giuseppe)
  • giovedì 18 maggio 2023 (Ascensione)
  • giovedì 8 giugno 2023 (Corpus Domini)
  • giovedì 29 giugno 2023 (Santi Pietro e Paolo)
  • sabato 4 novembre 2023 (Festa dell’Unità nazionale)

La conditio sine qua non per cui si può fruire del permesso, tuttavia, è la segunte: si ha diritto ai permessi giornalieri retribuiti a condizione che le ex festività ricorrano in giorni in cui sia prevista la prestazione lavorativa ordinaria, secondo l’orario settimanale contrattualmente stabilito con l’intero trattamento economico.

Pertanto, considerato che due di queste 5 giornate per il 2023 cadono di sabato o di domenica in linea di massima le giornate ulteriori di riposo per l’anno in corso corrispondo a 3 giornate (4 per chi lavora anche il sabato).

Ovviamente le condizioni dipendono e possono variare, dal CCNL applicato, che sia ad esempio Funzioni Locali, Sanità o Scuola: pertanto si potrebbero registrare delle leggere variazioni da comparto a comparto.

 

 


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it