I principali requisiti e opzioni previsti nel 2021 per l’età pensionabile dei lavoratori assicurati presso la previdenza pubblica obbligatoria.
L‘età pensionabile indica l’insieme dei requisiti anagrafici e contributivi che consentono ad un soggetto di ottenere un trattamento a carico di un ente previdenziale, pubblico o privato.
Vediamo nello specifico qual è l’età pensionabile in Italia per gli uomini e quali sono attualmente i requisiti richiesti dalla legge per congedarsi.
La normativa di riferimento
La normativa in materia previdenziale è molto ampia e si è strutturata nel corso degli ultimi decenni attraverso continue riforme legislative.
Le ultime notizie sul pacchetto pensioni 2021 arrivano con la legge di bilancio 2021, approvata dal Consiglio dei Ministri del 16 novembre 2020. Tra le molteplici novità non mancano certamente anche quest’anno importanti misure in tema previdenziale.
L’INPS ha inoltre emanato la circolare n. 19 del 7 febbraio 2020, con la quale rende noto che, a decorrere dal 1° gennaio 2021, i requisiti di accesso ai trattamenti pensionistici adeguati agli incrementi alla speranza di vita non sono ulteriormente incrementati.
La circolare illustra i requisiti di accesso alla pensione di vecchiaia, alla pensione anticipata e alla pensione di anzianità con il sistema delle c.d. quote, adeguati agli incrementi della speranza di vita, valevoli per il biennio 2021/2022.
I requisiti previsti dalla legge
Vediamo ora quali sono le regole secondo la normativa vigente.
Nella previdenza obbligatoria pubblica (quella gestita dall’Inps) i requisiti per il collocamento a riposo, dopo il 2011, sono determinati prevalentemente da due prestazioni pensionistiche: la pensione di vecchiaia e la pensione anticipata.
Per accedere alla pensione di vecchiaia, gli iscritti all’assicurazione generale obbligatoria, alle forme sostitutive ed esclusive della medesima e alla gestione separata devono raggiungere i 67 anni di età ed aver maturato almeno 20 anni di contributi versati.
La soglia scende a 66 anni e 7 mesi per chi svolga attività considerate gravose o è addetto alle lavorazioni particolarmente faticose e pesanti e sia in possesso di un’anzianità contributiva pari ad almeno 30 anni.
Nella pensione anticipata, invece, i contributi versati hanno un peso prevalente rispetto al requisito anagrafico e pertanto risulta possibile accedere alla prestazione indipendentemente dall’età anagrafica, al perfezionamento di un determinato requisito contributivo.
Anche per l’anno in corso restano invariati i requisiti anagrafici e contributivi per l’uscita dei lavoratori iscritti alla previdenza pubblica obbligatoria.
Nel 2021 pertanto sussiste la possibilità di ritirarsi con 62 anni e 38 anni di contributi; per il pensionamento di vecchiaia occorrono 67 anni unitamente ad almeno 20 anni di contributi.
Per il conseguimento della pensione anticipata occorrono invece, a prescindere dall’età anagrafica:
- 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini
- 41 anni e 10 mesi di contributi le donne
Dal 2019 si è aggiunta, in forma sperimentale, anche una terza prestazione pensionistica, la cd. quota 100, composta dal raggiungimento di un mix di età anagrafica e contributiva (62 anni e 38 anni di contributi); si tratta, nella sostanza, di un ripristino della vecchia pensione di anzianità abrogata nel 2012 con la Riforma Fornero.
Le opzioni possibili nel 2021
La legge di Bilancio del 2021 lascia sostanzialmente immutato il quadro di riferimento per quanto riguarda le opzioni di pensionamento accessibili a chi è in possesso dei requisiti previsti dal legislatore. Vengono confermati o potenziati alcuni strumenti che mitigano i requisiti previsti dalla Riforma Fornero.
Il 2021 è l’ultimo anno di validità per l’opzione Quota 100, che vede anche prorogate l’opzione donna e l’APE sociale con gli sconti contributivi per le donne con figli (APE sociale donna). Rimangono invariati i requisiti per la pensione di vecchiaia e anticipata.
Vediamo quali sono nel dettaglio tutte le opzioni a disposizione di chi intenda fare domanda di pensionamento.
Pensione di vecchiaia
Chi raggiunge il requisito dei 67 anni di età (innalzato rispetto ai precedenti 66 anni e 7 mesi) ed abbia versato almeno 20 anni di contributi maturerà il diritto alla pensione di vecchiaia, che scatta dal primo giorno del mese successivo alla maturazione dei requisiti.
Lo scatto di cinque mesi non si applica ai lavoratori addetti alle mansioni gravose con almeno 30 anni di contribuzione che, pertanto, potranno andare in pensione con 66 anni e 7 mesi.
Pensione anticipata
Nel 2021 si va in pensione anticipata indipendentemente dall’età anagrafica, con:
- 42 anni e 10 mesi di contributi gli uomini (contro i 43 anni e tre mesi della Legge Fornero);
- 41 anni e 10 mesi le donne (contro 42 anni e tre mesi).
Il diritto alla decorrenza del trattamento pensionistico anticipato si perfeziona trascorsi tre mesi dalla data di maturazione dei predetti requisiti.
Categorie di lavoratori disagiate
Proseguono anche gli scivoli pensionistici per le categorie lavorative più deboli (disoccupati, invalidi almeno al 74%, caregivers e addetti alle mansioni gravose).
Si tratta, in particolare, dell’Ape sociale, il sussidio di accompagnamento fruibile dai 63 anni unitamente a 36 o 30 anni di contributi a seconda dei casi sino all’età di vecchiaia, e della pensione anticipata con un requisito di contribuzione ridotto a 41 anni per i lavoratori precoci, cioè coloro che hanno svolto almeno 12 mesi di lavoro effettivo prima del 19° anno di età.
Chi matura i requisiti nel corso dell’anno dovrà produrre una doppia domanda all’Inps: la prima volta per la verifica dei requisiti, la seconda volta per accedere alla prestazione vera e propria.
Quota 100
Ancora per il 2021 c’è la possibilità per i dipendenti privati di accedere alla pensione anticipata con quota 100. Tale requisito si perfeziona al raggiungimento di 62 anni di età e 38 anni di contributi. In questo caso è prevista una finestra di tre mesi.
Anche i dipendenti pubblici possono anticipare la pensione con la quota 100. I requisiti richiesti sono gli stessi dei dipendenti privati ma si devono attendere sei mesi dalla maturazione dei requisiti.
Per il settore scolastico e Afam resta ferma la decorrenza della pensione al 1° settembre (1° novembre Afam) dell’anno in cui vengono raggiunti i requisiti pensionistici. A tal fine chi matura i requisiti per la quota entro il 31 dicembre 2021 può presentare domanda di dimissioni entro il 28 febbraio prossimo, per andare in quiescenza dal 1° settembre/novembre dell’anno venturo.
Pensione comparto difesa, sicurezza, vigili del fuoco
Come per gli altri lavoratori i requisiti anagrafici e, nel caso in cui l’accesso al pensionamento avvenga a prescindere dall’età, quello contributivo previsto per il trattamento pensionistico non sono stati incrementati.
- Pensione di vecchiaia :
- Raggiungimento dell’età anagrafica massima prescritta dai singoli ordinamenti, variabile in funzione della qualifica o grado, congiuntamente al requisito contributivo previsto per la generalità dei lavoratori.
- Pensione di anzianità:
- raggiungimento di un’anzianità contributiva di 41 anni, indipendentemente dall’età;
- o raggiungimento della massima anzianità contributiva corrispondente all’aliquota dell’80%, a condizione che sia stata raggiunta entro il 31 dicembre 2011, con un’età anagrafica di almeno 54 anni;
- infine raggiungimento di un’anzianità contributiva non inferiore a 35 anni e con un’età anagrafica di almeno 58 anni
Pensione lavoratori dello spettacolo e dello sport: le tabelle INPS
I requisiti anagrafici e contributivi restano gli stessi per i lavoratori iscritti all’assicurazione generale obbligatoria anche per i lavoratori del mondo dello spettacolo e dello sport iscritti al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo al Fondo pensione sportivi professionisti.
Fonte: articolo di Simone Bellitto