equo-compenso-pubblica-amministrazioneIl T.A.R. Lazio, con la sentenza n. 11411/2019, si è pronunciato su un bando del Mef volto a conferire incarichi di consulenza a titolo gratuito.


Equo compenso per la pubblica amministrazione: ecco cosa hanno deciso i giudici amministrativi.

Il ricorso presentato contro il bando del Mef per incarichi di consulenza a titolo gratuito ha al centro del contenzioso il mancato rispetto dell’art. 36 della Costituzione e della norma sull’equo compenso.

Scopriamo qual’è stato il parere dei giudici.

Equo Compenso nella Pubblica Amministrazione

Al centro del dibattito l’art. 36 Cost. e la nuova disciplina dell’equo compenso, che escludono in radice la possibilità di stipulare un contratto professionale a titolo gratuito tra professionista e Pubblica Amministrazione.

Secondo questo precetto normativo:

Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sè e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa.

La durata massima della giornata lavorativa è stabilita dalla legge.

Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite, e non può rinunziarvi.

Tuttavia l’avviso dei giudici ha una visione diverso.

Infatti hanno dichiarato legittimo l’avviso pubblico del Ministero dell’Economia del 27 febbraio scorso, nel quale si chiedeva la manifestazione di interesse per incarichi di consulenza a titolo gratuito.

Secondo il TAR Lazio, il ricorso è infondato: il carattere gratuito della consulenza non trova alcun divieto nel nostro ordinamento; inoltre, non può ritenersi che la disciplina dell’equo compenso presenti carattere ostativo.

Il giudizio delle associazioni di categoria

Il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, riguardo la sentenza emessa dalla seconda sezione del Tar Lazio del 30 settembre 2019 n. 114114, che ha dichiarato legittimo l’avviso pubblico del Ministero dell’Economia del 27 febbraio scorso, nel quale si chiedeva la manifestazione di interesse per incarichi di consulenza a titolo gratuito.

«L’equo compenso assomiglia sempre più alla tela di Penelope: quello che fa la politica, la giurisprudenza disfa. Rimaniamo sorpresi davanti alla decisione dei giudici amministrativi laziali che legittima la previsione secondo cui l’attività professionale può essere svolta a titolo gratuito».