Ecco alcuni chiarimenti in merito al documento unico di programmazione e le assunzioni per il 2025 secondo il piano del fabbisogno di personale.
Con l’approssimarsi del periodo di programmazione triennale 2025-2027, le amministrazioni locali, sono chiamate a redigere il Documento Unico di Programmazione (DUP). Questo strumento si rivela fondamentale per orientare le scelte e le risorse nel prossimo mandato amministrativo.
Il documento unico di programmazione e le assunzioni per il 2025
Scopriamone dunque di più qui di seguito, analizzando brevemente cosa si intende per DUP e quali sono le regole e gli adempimenti che le piccole municipalità devono tenere a mente per il proprio fabbisogno di personale.
Che cos’è il DUP?
Il Documento Unico di Programmazione è un documento obbligatorio per gli enti locali, come Comuni, Province e Città Metropolitane. Serve a pianificare le azioni e le risorse per un periodo di tre anni e ad integrare le scelte strategiche con la gestione operativa. Il DUP orienta le decisioni finanziarie e gestionali e funge da guida per la redazione del bilancio di previsione e dei documenti contabili annuali.
Struttura e contenuti
- Obiettivi strategici: il DUP definisce gli obiettivi strategici dell’amministrazione per il periodo di riferimento. Questi obiettivi sono basati su analisi delle esigenze del territorio e delle risorse disponibili.
- Programmazione finanziaria: indica le risorse finanziarie che l’ente prevede di destinare ai vari settori e progetti. La programmazione finanziaria deve essere coerente con le priorità strategiche stabilite e con le norme di finanza pubblica.
- Piani e progetti: contiene i piani e i progetti che l’amministrazione intende realizzare, specificando le azioni necessarie per raggiungere gli obiettivi prefissati.
- Programmazione del personale: include le previsioni di assunzione e gestione del personale, tenendo conto delle esigenze operative e delle risorse disponibili.
Funzione del DUP
- Guida alla pianificazione: fornisce una visione d’insieme delle strategie e delle risorse dell’ente, aiutando a garantire che le scelte operative siano allineate con gli obiettivi strategici.
- Trasparenza e coerenza: favorisce la trasparenza nella gestione delle risorse pubbliche e assicura la coerenza tra i diversi documenti di pianificazione e programmazione.
- Monitoraggio e controllo: permette di monitorare e controllare i risultati rispetto agli obiettivi prefissati, facilitando l’aggiornamento delle strategie e delle risorse in base ai risultati ottenuti e alle variazioni delle condizioni economiche e finanziarie.
Processo di redazione
Il DUP è redatto dal responsabile dell’ente e approvato dal consiglio comunale o provinciale. Deve essere aggiornato annualmente per riflettere le modifiche nei programmi e nelle risorse, e deve essere integrato con il bilancio di previsione e con i documenti di rendicontazione finanziaria.
In sintesi, il Documento Unico di Programmazione è un elemento cruciale nella gestione delle amministrazioni locali, permettendo una pianificazione strategica coerente e un’efficace allocazione delle risorse pubbliche.
Il DUP semplificato
Il DUP semplificato, riservato alle piccole municipalità con meno di 5000 abitanti, deve essere elaborato in conformità con il quadro normativo vigente e gli obiettivi generali di finanza pubblica, tenendo conto della realtà socio-economica del territorio di riferimento. Esso delinea le principali decisioni dell’amministrazione e fornisce indirizzi generali di programmazione per il periodo di mandato. Ogni anno, è previsto un controllo degli indirizzi e dei contenuti della programmazione, con particolare attenzione al reperimento e all’impiego delle risorse finanziarie e alla sostenibilità economico-finanziaria. Eventuali aggiornamenti devono essere giustificati e motivati.
Il DUP semplificato, oltre a fungere da guida per la redazione dei documenti contabili di previsione dell’ente, specifica per ogni missione e programma del bilancio gli obiettivi da raggiungere. Per ciascuna missione o programma, le amministrazioni devono indicare le previsioni di spesa, inclusi gli impegni pluriennali e le relative modalità di finanziamento. Gli obiettivi stabiliti devono essere annualmente controllati e, se necessario, modificati per garantire una rappresentazione fedele delle prospettive future dell’ente e dei suoi programmi.
La programmazione del fabbisogno di personale
La programmazione del fabbisogno di personale, che deve essere approvata dai vertici dell’ente: deve garantire il miglior funzionamento dei servizi e ottimizzare le risorse in base alle disponibilità finanziarie e ai vincoli di finanza pubblica.
Il Decreto Legge 30 aprile 2019, n. 34, noto come “decreto crescita”, introduce nuove regole per le assunzioni di personale a tempo indeterminato e per la definizione del tetto del fondo per il salario accessorio. L’articolo 33 stabilisce che Regioni e Comuni possono procedere con assunzioni, purché la spesa complessiva per il personale non superi una percentuale specifica delle entrate relative ai primi tre titoli del rendiconto dell’anno precedente. Inoltre, le assunzioni devono essere effettuate rispettando i piani triennali del fabbisogno di personale e mantenendo l’equilibrio di bilancio.
Il decreto introduce un meccanismo di turnover basato sulla spesa per gli stipendi rispetto alle entrate correnti. Le amministrazioni con un rapporto tra spesa del personale e entrate superiori al limite fissato devono adottare un piano per ridurre annualmente tale rapporto fino a raggiungere il valore soglia entro il 2025. In caso di mancato raggiungimento, verrà applicato un tetto massimo di spesa per le nuove assunzioni a tempo indeterminato, limitato al 30% dei risparmi derivanti dalle cessazioni.
Le novità introdotte dal decreto del 25 luglio 2023
Questo testo infine apporta modifiche agli allegati del Dlgs 118/2011 e stabilisce che ora è necessario programmare le risorse finanziarie per ogni anno del triennio, destinate ai fabbisogni di personale. Questa pianificazione deve basarsi sulla spesa corrente per il personale e sulle facoltà assunzionali previste dalla normativa vigente, tenendo presente le necessità di efficienza e ottimizzazione delle risorse per il miglioramento dei servizi.
A differenza del passato, non sarà più necessario dettagliare ogni singola operazione, come assunzioni, mobilità o progressioni di carriera. Sarà sufficiente indicare le somme destinate alla redazione sia del bilancio che del Piano triennale dei fabbisogni di personale.