In Sicilia è possibile svolgere sport individuali anche presso circoli, società ed associazioni sportive, si può andare presso parchi e giardini, si possono portare i cani a fare la tolettatura ma le persone affette da disabilità intellettive, relazionali e/o motorie, possono uscire una sola volta al giorno, per breve tempo, in prossimità della propria abitazione o nei parchi e nelle ville.
Non vuole essere una discriminazione verso i soggetti disabili ma si tratta di una scarsa armonizzazione delle norme.
La previsione dell’uscita giornaliera di breve durata e in prossimità della propria abitazione era contenuta in provvedimenti assunti in vigenza di un maggiore rischio di diffusione dell’epidemia.
Adesso con l’adozione generalizzata di misure meno restrittive, la norma sui disabili appare incongrua.
Disabili ai Parchi: cosa dice l’ordinanza?
L’ordinanza del Presidente della Regione n. 18 del 30 aprile 2020 prevede che sia consentita l’attività sportiva in forma individuale, ovvero con un accompagnatore per i minori e le persone non autosufficienti, compresa la c.d. pesca sportiva, purché nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale e delle norme relative al contenimento del contagio ma senza alcuna limitazione temporale.
I circoli, le società e le associazioni sportive sono autorizzati all’espletamento delle proprie attività, purché in luoghi aperti. A titolo esemplificativo e non esaustivo, tale disposizione si applica alle seguenti discipline: tennis, ciclismo, canoa, canottaggio e vela, equitazione, atletica e golf.
In forza del DPCM del 26 aprile scorso, anche sull’Isola è prevista la possibilità di accedere ai parchi, alle ville ed ai giardini pubblici nel rispetto della distanza interpersonale, per tutto il tempo che si vuole (tranne ulteriori restrizioni introdotte con ordinanze sindacali).
Anche i disabili possono accedere alle aree verdi pubbliche ma solo per loro resta il vincolo di una sola volta al giorno e per breve tempo.
“Breve tempo”
Per loro non è sufficiente il rispetto delle distanza di un metro dagli altri ospiti e nemmeno le ulteriori misure prudenziali, per loro resta il “breve tempo”.
Una differenziazione di trattamento introdotta dalla necessità, anche durante i periodi di maggiori limitazioni, per alcune persone con determinate disabilità, di poter uscire di casa con deroghe all’obbligo di permanenza per il contenimento al diffondersi dell’infezione da Covid 19.
Adesso quella limitazione suona beffarda, anche perché si tratta di persone per le quali l’isolamento in casa è, se non impossibile, molto ma molto difficile.
Gli specialistici affermano, ad esempio, che alcune persone con disturbi dello spettro autistico, vedono la loro salute psicofisica, in queste situazioni di forte stress, vacillare dando origine a comportamenti aggressivi, autolesionistici o comunque problematici.
Sarebbe, quindi, opportuno che le norme che li interessano direttamente consentissero maggiore libertà anziché restringerla rispetto ad altri soggetti.
Fonte: articolo di Luciano Catania, segretario del Comune di Enna