Il Governo rilancia il lavoro agile come strumento di conciliazione delle esigenze vita-lavoro per la cura dei figli e dei disabili: una delle novità potrebbe essere la priorità dello Smart Working per genitori con figli fino a 12 anni.
Lo prevede un passaggio della bozza di decreto legislativo attuativo della direttiva comunitaria n. 1158/2019 in un’ottica di maggiore equilibrio tra attività professionale e vita familiare.
Scopriamo quali sono in breve tutte le novità.
Le attuali regole sullo Smart Working
Allo stato attuale la Commissione Affari Sociali alla Camera ha approvato l’emendamento che prevede la proroga dello smart working, fino al 30 giugno, per i lavoratori fragili (e per i genitori di figli con disabilità), sia del settore pubblico che nel settore privato.
Per certe categorie di lavoratori fragili, nei casi in cui non sia possibile svolgere il lavoro in modalità agile, ci sarà l’equiparazione al ricovero ospedaliero.
Infine al momento risulta porogato, fino al 31 agosto, lo smart working semplificato per il settore privato.
Diritto allo Smart Working: priorità per genitori con figli fino a 12 anni?
Più nel dettaglio, lo schema prevede che
«i datori di lavoro, pubblici e privati, che stipulano accordi per l’esecuzione della prestazione di lavoro in modalità agile, sono tenuti in ogni caso a riconoscere priorità alle richieste di esecuzione del rapporto di lavoro da remoto formulate dalle lavoratrici e dai lavoratori con figli fino a dodici anni di età, o senza alcun limite di età nel caso di figli in condizioni di disabilità».
Lo stesso schema di decreto contiene, tra le altre cose, l’aumento del limite di età da sei a dodici anni del figlio per usufruire degli indennizzi parentali, oltre all’incremento da 6 a 9 mesi del periodo di congedo parentale coperto da indennità al 30 per cento della retribuzione.
Il recente provvedimento, in un’ottica di promozione della condivisione dei compiti di cura dei figli estende il diritto alla priorità per le richieste di esecuzione del lavoro in modalità agile ad entrambi i genitori di figli sino al 12° anno di età, eliminando qualsiasi limite di età nel caso di figlio disabile.
Fino ad ora il diritto in questione è stato riconosciuto alle sole madri ed entro il 3° anno dalla conclusione del congedo obbligatorio di maternità.
Il diritto alla priorità nella richiesta di effettuare il lavoro in modalità agile, peraltro, viene esteso anche in favore dei lavoratori che usufruiscono delle due ore di permesso giornaliero o dei tre giorni mensili per l’assistenza al familiare affetto da disabilità grave.
In buona sostanza la lavoratrice o il lavoratore che richiede di fruire del lavoro agile non può essere sanzionato, demansionato, licenziato, trasferito o sottoposto ad altra misura organizzativa avente effetti negativi, diretti o indiretti, sulle condizioni di lavoro.
Qualunque misura adottata in violazione del precedente periodo è da considerarsi ritorsiva o discriminatoria e pertanto nulla.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it