diritto-congedo-grave-disabilita-conviventeLo afferma la Corte Costituzionale in una recente pronuncia: anche il convivente “di fatto” ha diritto al congedo per grave disabilità.


Al centro del dibattitlo il Dlgs 105/2022, che ha apportato significative modifiche alla disciplina dei congedi parentali e esteso la durata complessiva del diritto sia con riguardo alla durata temporale dell’astensione indennizzata, sia con riguardo all’età del bambino per il quale viene fruito il congedo.

Il caso pertanto inizia con un dipendente che ha presentato un ricorso prima che il Dlgs 105/2022 entrasse in vigore (la data di entrata in vigore del decreto è 13 agosto 2022). Ha chiesto all’Inps di ottenere un periodo di congedo speciale secondo l’articolo 42, comma 5, del Dlgs 151/2001 per prendersi cura della sua compagna convivente, che è portatrice di handicap e si trova in una situazione grave.

L’Inps ha respinto la richiesta del dipendente, sostenendo che la legislazione (valida al momento della richiesta) non equiparava la posizione del “convivente di fatto” a quella del coniuge. Secondo la legge 76/2016 il coniuge e la parte dell’unione civile sono considerati equivalenti per quanto riguarda le disposizioni di legge relative al matrimonio, ma non è stata stabilita alcuna equivalenza a favore del “convivente di fatto”.

Vediamo come hanno risposto i giudici costituzionali.

Diritto al congedo per grave disabilità anche per il convivente “di fatto”

In sintesi i giudici della Consulta hanno evidenziato che la nuova legge ha avuto un impatto significativo sul quadro legale di riferimento, eliminando ogni dubbio riguardo alla legittimità costituzionale del diritto per il convivente more uxorio di usufruire del congedo speciale menzionato.

La Corte costituzionale ha osservato che, dopo la presentazione dell’istanza, è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge Dlgs 105/2022, che ha riformulato l’articolo 42, comma 5, del Dlgs 151/2001, equiparando il “convivente di fatto” al coniuge convivente, per quanto riguarda il diritto di usufruire del congedo straordinario per assistere un congiunto con disabilità grave.

La Corte costituzionale ha pertanto sottolineato che questa modifica ha avuto un impatto significativo sulla normativa vigente, integrando il contenuto della disposizione precedentemente criticata e rispondendo così al dubbio sollevato riguardo alla sua legittimità costituzionale.

 


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it