dirigenti-pubblici-codice-disciplinareDirigenti Pubblici: il Codice Disciplinare redatto dall’ARAN presenta numerose novità e un insaprimento delle sanzioni.


Nel nuovo Codice disciplinare messo a punto dall’Aran è prevista la sanzione massima in vari casi, tra cui anche l’insufficiente rendimento. Oltre al rinnovo contrattuale per i dirigenti pubblici, l’Aran ha messo a punto una proposta, relativa al contratto, che prevede la sanzione massima, il licenziamento per assenteisti seriali, che collezionano “ingiustificate assenze collettive” in periodi in cui va garantita continuità di servizio o che siano recidivi di “comportamenti o molestie a carattere sessuale” o comunque di “particolare entità”.

 

Il ministro della Pubblica amministrazione, Giulia Bongiorno, annuncia pero’ di essere “già al lavoro per alcune correzioni della disciplina legislativa che riguarderanno la valorizzazione del merito anche attraverso un efficace sistema di valutazione delle performance”.

 

I dirigenti di Stato che si macchiano di “alterchi negli ambienti di lavoro” o di “inosservanza degli obblighi previsti in materia di prevenzione degli infortuni o di sicurezza del lavoro, nonché del divieto di fumo” saranno sanzionati con una multa che va dai 200 ai 500 euro.

 

Le critiche della Funzione Pubblica CGIL

 

“Questa mattina all’Aran nuovo incontro con i sindacati della Dirigenza delle Funzioni Centrali per il rinnovo del contratto 2016/2018. È stato un incontro preoccupante”. A farlo sapere è la Funzione Pubblica Cgil al termine della trattativa, aggiungendo che “a cinque settimane dalla precedente bozza di testo, quella presentata oggi dall’Aran non dà risposte alle osservazioni che avevamo proposto il 24 maggio sul sistema di relazioni sindacali. Tra queste: l’affermazione di un sistema di partecipazione simile a quello del Comparto con l’attivazione dell’Organismo paritetico per l’innovazione, il ripristino della contrattazione finalizzata a dare trasparenza alle procedure di conferimento e revoca degli incarichi”.

 

Per non parlare, prosegue la categoria dei servizi pubblici della Cgil, “della necessità di una maggiore distinzione di ruoli tra responsabilità politica e responsabilità della Dirigenza, del tutto assente nei testi fin qui circolati.