stipendi-arretrati-defaultIn arrivo gli stipendi arretrati per i contratti dei dipendenti del pubblico impiego che, com’è noto, vedono i loro compensi bloccati dal 2010.


 

Con i primi aumenti dello stipendio i dipendenti pubblici, che hanno già maturato gli arretrati 2016-2017, riceveranno degli arretrati che ristoreranno gli scatti del biennio.

 

Il combinato disposto tra il rinnovo dei contratti dei dipendenti pubblici e le pressioni di fine legislatura di ministeri ed enti locali per ottenere nuovo personale presenterà un costo salato al Tesoro, come sta emergendo dalle ultime battute della discussione sulla legge di bilancio al Senato. Sarà, per il momento, una soluzione “una tantum” per gli statali che, nel rinnovo dei contratti di lavoro, riceveranno 580 euro ciascuno a copertura degli arretrati.

 

Per calcolare l’una tantum, bisogna tenere conto di 9 euro al mese moltiplicati per le 13 mensilità del 2016 e per le altrettante di quest’anno, quando però si sono aggiunti i 900 milioni di euro messi a disposizione dalla scorsa legge di bilancio. Ad ogni mensilità di quest’anno, e quindi agli 8,9 euro dal 2016, si dovrebbero aggiungere i 26,8 finanziati con i nuovi fondi, per un totale che si ferma poco sotto i 36 euro.

 

Lo stesso Def (Documento di economia e finanza) metteva in evidenza come i rinnovi contrattuali siano «comprensivi della quota di arretrati». L’arretrato non compensa i lunghi anni di stop alla contrattazione, perché la sentenza della Corte costituzionale che a luglio 2015 ha imposto di riattivare i rinnovi ha considerato legittimo il blocco imposto fin lì ai dipendenti pubblici.

 

Ciò nonostante è comunque un fatto positivo che con questi primi aumenti sullo stipendio arriverà questa ‘una tantum’, una singola tranche, che ristorerà gli scatti del biennio. Dote a cui aggiungere 85 euro dal prossimo anno.

 

Per garantire agli statali gli aumenti medi di 85 euro al mese la legge di Bilancio stanzia 1,65 miliardi aggiuntivi che porta il finanziamento a decorrere dal 2018 a 2,85 miliardi. Come si legge nella relazione tecnica che accompagna il testo finale del provvedimento queste risorse garantiranno incrementi retributivi del 3,48%. Inoltre si alzano le soglie di reddito per ottenere il bonus Irpef da 80 euro.

 

Secondo quanto si legge nel testo definitivo della legge di bilancio approdata in Senato, il tetto di 24.000 euro sale a 24.600 e quello di 26.000 sale a 26.600. Sarebbero così salvi gli 80 euro dei dipendenti pubblici, che con il rinnovo del contratto supererebbero la soglia ad oggi vigente per ricevere il bonus.