Ecco alcuni chiarimenti utili concernenti l’assegnazione forzata delle Ferie ai Dipendenti Pubblici: scopriamone di più.
Si tratta infatti di una fattispecie complessa: nel privato, ad esempio, il datore di lavoro deve comunque considerare le esigenze del lavoratore. Non è possibile ignorare semplicemente le necessità del lavoratore ma, quando possibile, si deve giungere a un accordo.
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Come funziona invece quest’assegnazione nell’ambito del pubblico impiego?
Dipendenti Pubblici e assegnazione forzata delle Ferie
La Funzione pubblica ha sul punto fornito alcune chiavi interpretative.
Con la circolare n. 2/2020 della Funzione pubblica si fa riferimento all’art. 87, co. 3 del D.L. n. 18/2020. Pertanto si consente alle amministrazioni pubbliche di imporre ai dipendenti impossibilitati al lavoro in presenza e agile, la fruizione delle sole ferie «pregresse», cioè quelle del 2019 o degli anni precedenti.
Invece, il parere DFP-0032282, se da un lato richiama la circolare n. 2/2020, dall’altro dà atto che:
«siano le amministrazioni, nell’ambito dei propri poteri datoriali, anche di matrice civilistica (art. 2109 cc), a fare ricorso a tale istituto, pianificando, specie in caso di inerzia del lavoratore, il periodo di fruizione delle ferie, tenuto conto delle esigenze organizzative e nel rispetto delle modalità e dei termini previsti dalla contrattazione collettiva».
Quindi in base a questo secondo parere il datore di lavoro pubblico ha il potere, prevalendo il bene della Pubblica Amministrazione, di “forzare la mano” in caso di inerzia del lavoratore.
Pertanto se non si arriva a un accordo (via preferenziale) e il lavoratore non predispone il piano annuale delle ferie, che è lo strumento col quale regolarne la fruizione nell’anno in corso, il datore «ha la possibilità di assegnazione di ufficio delle ferie».
Documenti utili
A questo link potete consultare il parere DFP-0032282.
Invece a questo link potete consultare la circolare n. 2/2020.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it