salvaguardia, previdenza fisco pensioniL’ipotesi allo studio dei tecnici è di destinare il tesoretto da 1,6 miliardi ad estendere il bonus degli 80 euro agli incapienti e ai pensionati. Damiano: risolvere alcune delle criticità create dalla Fornero.

 

Il governo lavora sull’operazione “tesoretto”. Dopo l’annuncio di Renzi della disponibilità di 1,6 miliardi per interventi già da quest’anno, ieri la conferma che la misura sarà indirizzata alle fasce più disagiate della popolazione è giunta dal ministro dell’Economia, Piercarlo Padoan, che ha parlato di «sostegno ai redditi più bassi» e da quello del Lavoro, Giuliano Potetti.

 

«La logica di un intervento contro le povertà sarebbe la stessa che ci ha portato a introdurre il bonus degli 80 euro», ha sottolineato Padoan al Tg1 e alla Stampa, parlando di «varie ipotesi» allo studio. «L’evidenza empirica dice che dove la distribuzione della ricchezza è più equa, anche la crescita è migliore», ha aggiunto. Raddoppia il tiro Poletti annunciando che è intenzione del governo destinare il bonus «alla parte più debole della società».

 

I tecnici del governo sarebbero già al lavoro per quantificare la platea dell’operazione volta contenere le diseguaglianze e a mettere nelle tasche dei più poveri il mini-bonus. L’operazione potrebbe riguardare erogazioni monetarie per i cosiddetti incapienti, lavoratori dipendenti e pensionati che  guadagnano meno di 8mila euro: si tratta di 6,9 milioni di individui che potrebbero contare su 230 euro complessivi tra maggio a dicembre (come ha simulato la Uil servizio politiche economiche, circa 29 euro al mese).

 

L’altra operazione, in opzione, riguarderebbe sempre le fasce disagiate attraverso il potenziamento del piano povertà ora in sperimentazione al Sud e nelle grandi città, il «Sia». L’effetto dell’operazione emergerebbe solo in un periodo più lungo di tempo e l’esito sarebbe più incerto per i meccanismi di attuazione, di identificazione dei soggetti e delle modalità di accesso che attualmente prevedono la certific azione di un reddit o Isee inferiore ai 3 mila euro oppure l’assegnazione alle famiglie che hanno totalizzato meno di 4 mila euro negli ultimi sei mesi. Non è escluso tuttavia che un potenziamento dell’operazione arrivi anche grazie all’utilizzo del programma inclusione dei fondi europei.

 

Damiano: destinare il tesoretto alla previdenza. Con il tesoretto scovato dal Governo, che ammonta ad 1 miliardo e 600 milioni di euro, abbiamo a disposizione una risorsa che ci consente di correggere il sistema previdenziale” ricorda Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro della Camera. Che suggerisce una rosa di interventi in favore proprio di questa categoria: “non c’e’ che l’imbarazzo della scelta: l’estensione degli 80 euro ai pensionati; il finanziamento della settima salvaguardia a vantaggio degli esodati non ancora tutelati; l’introduzione di un criterio di flessibilita’ nel sistema previdenziale”. “Si tratta di interventi che combattono la nuova poverta’ costituita da coloro che hanno pensioni basse e malamente indicizzate o che hanno perso il lavoro e debbono aspettare sei o sette anni, senza reddito, prima di poter andare in pensione”.

 

La settima salvaguardia, che sposta di un anno il termine della decorrenza dell’assegno pensionistico al fine di includere e salvare altri lavoratori, costa all’incirca un miliardo e 200 milioni; la soluzione del problema delle ricongiunzioni, un errore grossolano del Governo Berlusconi, incide per 400 milioni di euro. Sommando le due cifre si arriva al tesoretto” conclude Damiano.

 

Possibile anche che il tesoretto sia destinato a finanziare un ammortizzatore sociale per chi perde il lavoro tra i 55 e 65 anni come annunciato dal neo-presidente Inps, Tito Boeri: l’intervento costerebbe 1,5 miliardi e potrebbe essere finanziato razionalizzando il sistema di protezione sociale. Il ‘piano Inps’ però arriverà non prima dell’estate.