decreto-pa-emendamenti-approvatiScopriamo quali sono le ultime novità e come è cambiato il cosiddetto Decreto PA con gli emendamenti appena approvati dalle Commissioni Affari costituzionali e Lavoro della Camera dei Deputati.


Questo testo ha lo scopo di rafforzare, in sintesi, la capacità amministrativa in materia di organizzazione delle pubbliche amministrazioni.

Il decreto interviene al fine di consentire alle pubbliche amministrazioni, sulla base delle necessità espresse, il potenziamento delle proprie strutture, con particolare riguardo a quelle coinvolte nell’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) o nella tutela della salute e dell’incolumità pubblica.

L’iter di approvazione di questo disposto normativo è quasi arrivato al traguardo: la Camera ha approvato il testo ottenendo la fiducia.

Decreto PA, ecco tutti gli emendamenti approvati

L’ultima seduta delle Commissioni Affari costituzionali e Lavoro della Camera ha portato pertantoall’approvazione di una serie di importanti proposte emendative.

Per citarne solo qualcuna ci sono disposizioni in materia di scudo erariale, di Concorsi Pubblici, di personale dipendente e della Scuola.

Scopriamo qui di seguito quindi quali sono tutte le novità.

PNRR

Gli interventi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e resilienza (PNRR) e dal Piano nazionale di Investimenti Complementari (PNIC) sono esclusi dal cosiddetto controllo concomitante, ossia relativo ad interventi in corso di svolgimento, della Corte dei Conti.

Scudo erariale

Prorogato fino 30 giugno 2024 (in precedenza 30 giugno 2023) il cosiddetto scudo erariale per i dirigenti dello Stato. Conseguentemente fino a tale data la responsabilità dei soggetti sottoposti alla giurisdizione della Corte dei conti in materia di contabilità pubblica per l’azione di responsabilità di (art. 1 legge 20/94), è limitata ai casi in cui la produzione del danno conseguente alla condotta del soggetto agente è dolosamente voluta.

Aspettativa non retribuita dipendenti pubblici

Esteso da 12 a 36 mesi il periodo massimo di aspettativa, senza assegni e senza decorrenza dell’anzianità di servizio, riconosciuto ai dipendenti pubblici (periodo rinnovabile per una sola volta) anche per avviare attività professionali e imprenditoriali. Resta ferma la possibilità di usufruire dell’aspettativa prevista dall’art. 23-bis del D. Lgs. 165/01.

Revisione ordinamenti professionali

Nell’ambito della revisione degli ordinamenti professionali, i CC.CC.NN.LL. 2019 – 2021 dei settori pubblici, possono definire tabelle di corrispondenza tra vecchi e nuovi inquadramenti, sulla base di requisiti di esperienza e professionalità maturate ed effettivamente utilizzate dalle amministrazioni (e non più dalle amministrazioni di appartenenza) per almeno cinque anni, anche in deroga al possesso del titolo di studio richiesto per l’accesso all’area dall’esterno.

Concorsi pubblici

Sono molte le novità nell’ambito delle procedure concorsuali, le sintetizziamo qui di seguito punto per punto.

Riserve dei posti

Nei concorsi per l’assunzione di personale non dirigenziale indetti dalle amministrazioni pubbliche è introdotta una riserva di posti pari al 15 per cento a favore degli operatori volontari che hanno concluso il servizio civile universale senza demerito.

Svolgimento delle prove

Fino al 31 dicembre 2026, i bandi di concorso per i profili non apicali possono prevedere lo svolgimento della sola prova scritta

Base territoriale

I concorsi unici possono essere organizzati su base territoriale. In questi casi i bandi di concorso prevedono che ciascun candidato possa presentare domanda di partecipazione per non più di uno dei profili oggetto del bando e, rispetto a tale profilo, per non più di un ambito territoriale.

Idoneità

Nei concorsi pubblici sono considerati idonei i candidati collocati nella graduatoria finale entro il 20 per cento dei posti successivi all’ultimo di quelli banditi. In caso di rinuncia all’assunzione o di dimissioni del dipendente intervenute entro sei mesi dall’assunzione, l’amministrazione può procedere allo scorrimento della graduatoria nei limiti del suddetto 20 per cento.

Scuola

Infine ci sono anche diverse novità per il comparto Scuola.

In primo luogo la mobilità dei dirigenti: esclusivamente per le operazioni di ell’anno scolastico 2023/2024 è reso disponibile il 100 per cento del numero dei posti vacanti in ciascuna regione. Dall’attuazione del di tale disposizione non devono derivare situazioni di esubero.

Inoltre per l’anno scolastico 2023/24 si possono disporre assegnazioni di docenti e dirigenti scolastici, nel limite massimo di centocinquanta unità di personale, presso

  • enti e associazioni che svolgono attività di prevenzione del disagio psico-sociale, assistenza, cura, riabilitazione e reinserimento di tossicodipendenti
  • associazioni professionali del personale direttivo e docente ed enti cooperativi da esse promossi,  compresi enti e listituzioni che svolgono attività nel campo della formazione e della ricerca educativa e didattica.

Il documento con tutti gli emendamenti

Qui di seguito il documento elaborato dalla Camera con tutti gli emendamenti.

 


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it