Nel contesto del dibattito riguardante il decreto sulla riforma delle elezioni, arrivano nuovi emendamenti sul terzo mandato dei sindaci durante le discussioni in commissione Affari costituzionali del Senato.
La riforma affronta diversi aspetti, dalla durata delle operazioni di votazione alla revisione delle anagrafi, con l’obiettivo di assicurare elezioni trasparenti ed efficienti nel 2024.
Si tratta di un testo che introduce significative modifiche alle modalità di svolgimento delle prossime elezioni in Italia, cercando di ottimizzare i processi e garantire una partecipazione più ampia.
Scopriamo dunque quali sono le nuove proposte dalle varie parti politiche.
Decreto elezioni: emendamenti sul terzo mandato dei sindaci
In primo luogo spiccano le proposte da parte della Lega, presentati da Mara Bizzotto e Paolo Tosato, che mirano a estendere il limite di mandato da due a tre per i Presidenti di Regione e i sindaci di tutte le città, indipendentemente dalla loro dimensione demografica.
Si spinge oltre la richiesta presentata da Meinhard Durnwalder del Südtiroler Volkspartei, che vuole abrogare completamente i limiti per i mandati dei sindaci.
Nel frattempo, il Movimento 5 Stelle, guidato da Alessandra Maiorino, ha presentato un emendamento che abolisce il terzo mandato per i comuni con una popolazione compresa tra 5.000 e 15.000 abitanti e abroga ogni limite per i comuni con meno di 5.000 abitanti.
Si tratta dunque di una serie di considerazioni che remano tutte nella stessa direzione: abolire o comunque revisionare la politica dei mandati dei primi cittadini d’Italia.
Bisognerà capire quali saranno le misure adottate nel testo che verrà convertito in legge dello Stato.
Le altre proposte
Con oltre 40 emendamenti depositati, la maggioranza dei quali provenienti dai gruppi di maggioranza, emergono anche proposte su altri aspetti legati alle elezioni locali e alla prossima tornata dell’8 e 9 giugno.
Tutti e tre i partiti di maggioranza concordano sulla richiesta di differire il rinnovo delle elezioni provinciali dal periodo primaverile al 29 settembre.
Tuttavia, è importante notare che la Commissione Affari costituzionali sta attualmente esaminando un disegno di legge bipartizan che reintroduce l’elezione diretta degli organi delle province.
Un eventuale differimento delle elezioni provinciali aprirebbe la possibilità di un’approvazione parlamentare in tempo per una sua immediata applicazione.
Il testo con l’elenco degli emendamenti
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it