decreto-accreditamento-formazione-appaltiIl panorama della formazione in materia di appalti ha recentemente visto l’emanazione di un nuovo decreto, che intoduce nuovi requisiti e criteri di accreditamento.


Questo testo è il risultato del lavoro svolto negli ultimi mesi da un gruppo di lavoro composto da rappresentanti di entità chiave, tra cui la Scuola Nazionale dell’Amministrazione, il Dipartimento Funzione Pubblica, l’Autorità Nazionale Anticorruzione e il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

La formazione svolge un ruolo fondamentale in questa strategia, allineandosi agli obiettivi europei di professionalizzare il personale coinvolto nelle nuove procedure collegate ai contratti pubblici.

Il decreto per l’accreditamento alla formazione in materia di appalti

Le istituzioni, sia pubbliche che private e senza fini di lucro, che soddisfano i criteri delineati nel decreto, avranno il permesso di offrire corsi formativi su vari aspetti degli appalti pubblici, inclusi la sostenibilità, il ciclo di vita dei contratti, la digitalizzazione e la prevenzione della corruzione.

Tra i soggetti accreditabili rientrano:

  • Università pubbliche o private senza fini di lucro: questa categoria include istituzioni accademiche che hanno come obiettivo principale la formazione, contribuendo così all’arricchimento delle competenze nel settore degli appalti pubblici.
  • Enti pubblici con finalità istituzionali di formazione: gli enti pubblici che hanno tra le loro finalità istituzionali la formazione dei dipendenti pubblici e/o dei professionisti sono altresì qualificati come soggetti accreditabili. Ciò consente alle istituzioni pubbliche di svolgere un ruolo chiave nella preparazione del personale coinvolto nei processi di appalto.
  • Organismi di diritto pubblico in varie forme giuridiche: società in house, fondazioni, associazioni o consorzi, purché abbiano la formazione come finalità istituzionale e non svolgano tale attività con fini di lucro, possono essere accreditati. Questa disposizione include una gamma diversificata di organizzazioni pubbliche, o comunque partecipate dal settore pubblico, contribuendo alla copertura di varie esigenze formative.
  • Soggetti privati con finalità formative e senza fini di lucro: soggetti privati che abbiano la formazione come obiettivo e non perseguano fini di lucro sono altresì qualificati per l’accreditamento. Questo amplia ulteriormente il campo delle istituzioni che possono contribuire alla formazione nel contesto degli appalti pubblici.
  • Soggetti misti costituiti da più enti: infine, soggetti costituiti da due o più dei suddetti enti possono anch’essi ottenere l’accreditamento, a patto che la formazione sia una finalità istituzionale e che l’attività non sia svolta con fini di lucro. Questa disposizione favorisce la collaborazione tra enti diversi, ampliando la portata e la diversità dei corsi formativi disponibili.

Il commento del presidente dell’Anac

Il Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, Giuseppe Busìa, ha accolto con favore questo importante passo, sottolineando l’importanza di investire nella professionalità, nella passione e nell’integrità del personale coinvolto nelle stazioni appaltanti e negli uffici gare dei privati. Il rispetto delle regole, la gestione efficace del ciclo di vita dei contratti pubblici e l’attenzione al lavoro svolto rappresentano risorse fondamentali per il Paese.

Busìa ha sottolineato l’importanza di accompagnare il processo formativo del personale esistente e dei neoassunti con iniziative adeguate, promosse anche in collaborazione con università, centri di formazione e la Scuola Nazionale dell’Amministrazione, a cui ha espresso sentiti ringraziamenti. Questi sforzi mirano a garantire che il personale coinvolto nei contratti pubblici sia adeguatamente preparato ad affrontare le sfide del nuovo codice degli appalti, del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e della digitalizzazione del settore.

Il testo del decreto

Qui potete consultare il documento completo.

 


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it