Il Governo Meloni interviene subito in materia di salute e di Covid-19: una delle misure che sta facendo discutere molto è quella del reintegro di dipendenti sanitari No Vax.
Si cambia decisamente rotta rispetto alle politiche in materia di Covid portate avanti dal precedente Governo Draghi.
Sulla gestione della pandemia l’ultimo decreto legge emanato dal CdM modifica radicalmente la gestione degli obblighi vaccinali e dei dipendenti sanitari No Vax.
Ecco tutte le novità.
Covid-19: via libera al reintegro di dipendenti sanitari No Vax
Il nuovo Decreto appena emanato dal Consiglio dei Ministri tra le altre cose, con specifico riguardo alla categoria degli esercenti le professioni sanitarie, elimina la misura della sospensione dall’esercizio della professione, al fine di contrastare la grave carenza di personale sanitario che si registra sul territorio.
In buona sostanza arriva il via libera al reintegro completo dei dipendenti sonitari sospesi in precedenza per aver assunto posizioni no vax o per non aver ottemperato alle vaccinazioni anti covid.
Secondo il Ministro della Salute Orazio Schillaci:
“Cade l’obbligo della vaccinazione per il personale sanitario perché il quadro epidemiologico é mutato. Oggi l’impatto sugli ospedali è limitato, diminuisce l’incidenza dei casi e anche c’e’ una stabilizzazione delle terapie intensive occupate. Ciò che invece resta é la grave carenza di personale, che deriva da una programmazione sbagliata negli ultimi dieci anni con il ricorso sempre piu’ frequente di medici extracomunitari o dei cosiddetti medici ‘a gettone’ che percepiscono emolumenti pari da 2 a 5 volte quelli percepiti dai medici che operano nel Ssn“.
Le nuove disposizioni in materia di Vaccini anti Covid
Il testo, inoltre, modifica le disposizioni vigenti in materia di obbligo vaccinale, in considerazione del mutato quadro epidemiologico.
Si anticipa così dal 31 dicembre al 1° novembre 2022 la scadenza dell’obbligo vaccinale per il personale esercente le professioni sanitarie, per i lavoratori impiegati in strutture residenziali, socio-assistenziali e socio-sanitarie e per il personale delle strutture che effettuano attività sanitarie e sociosanitarie.
Il nuovo Governo si distanzia così in maniera esponenziale dalle politiche di Roberto Speranza, che nel settembre 2021, in rapporto al vaccino anti Covid per gli operatori sanitari aveva parlato, mediante una circolare del Ministero della Salute, di “requisito imprescindibile per svolgere l’attività professionale e che la vaccinazione è necessaria per le nuove iscrizioni all’albo, e deve permanere nel tempo, in ogni fase“.
Le reazioni al Decreto Legge
Le reazioni al nuovo testo sono state contrastanti.
Da un lato la Federazione delle aziende sanitarie e ospedaliere italiane (Fiaso) esprime soddisfazione per l’ordinanza del ministro della Salute che proroga l’obbligo delle mascherine nelle strutture sanitarie fino al 31 dicembre.
“L’obbligo vaccinale – afferma Migliore – sarebbe comunque decaduto entro due mesi e in una fase nuova dell’epidemia era comunque necessario intervenire per fare chiarezza e questo provvedimento va in questa direzione; noi a seconda della valutazione del rischio decideremo. Ora la priorità è avere maggiore personale per rispondere alla domanda dei cittadini e pertanto qualunque provvedimento che vada in questa direzione non può che essere il benvenuto”.
Diverso invece l’approccio di Anaao Assomed:
“Non assegnare i medici e sanitari non vaccinati contro Covid-19, e reintegrati negli ospedali, ai reparti con pazienti fragili maggiormente a rischio. Il decreto approvato ieri dal Cdm che abolisce l’obbligo vaccinale per il Covid-19 per le professioni sanitarie a partire da oggi 1 novembre, non risolve il problema della carenza di medici negli ospedali“.
Infine è tassativa la bocciatura della fondazione GIMBE:
“Il reintegro dei sanitari non vaccinati e le sanatorie per i no-vax rappresentano un’amnistia anti-scientifica e diseducativa.”
Il testo completo del Decreto
Potete consultare qui di seguito il testo completo del Decreto in attesa di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
Probabilmente, per esprimere quel parere, la fondazione Gimbe non si è sufficientemente documentata e non conosce quindi gli esiti delle ricerche scientifiche che da un po’ di tempo vengono pubblicate sulle principali riviste di settore. A mio modesto avviso questa fondazione dovrebbe essere chiusa
La Meloni ha fatto uno sgarbo ai bacchettatori del governo precedente! Ha tolto prima del tempo i cattivi dall’angolo per poter permettere loro di lavorare. L’opposizione dice che sono poche centinaie i sanitari riammesse al lavoro (e graziate a portare il pane a casa); che è una goccia nell’oceano: “che aiuto possono dare 400 (dice l’opposizione) sanitari?” Io preferisco essere curato da uno di questi quattrocento, ma laureato in Italia, piuttosto che da medici del centro America o da un medico pure laureato in Italia, ma facente parte di cooperative.