Contratto Sanità, il rinnovo è ufficiale: arriva la firma da parte dell’ARAN. L’intesa raggiunta riguarderà il rinnovo del contratto per più di 540mila lavoratori, fra infermieri, operatori sanitari e amministrativi impegnati nel SSN.
Contratto Sanità, il rinnovo è ufficiale: arriva la firma. Anche la Sanità ha il suo nuovo contratto di riferimento per il triennio 2016-2018. Aran e Organizzazioni sindacali hanno firmato in via definitiva il 21 Maggio 2018 il nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro 2016-2018 per i circa 543.400 pubblici dipendenti appartenenti al comparto Sanità, che comprende Aziende sanitarie e ospedaliere del SSN, policlinici universitari, ARPA, istituti zooprofilattici sperimentali e altri istituti di cura. Con l’accordo siglato, i circa 2.400.000 dipendenti pubblici, che applicano contratti stipulati dall’Aran, vedranno rinnovato il loro contratto collettivo nazionale, per il triennio 2016-2018, dopo quasi dieci anni di blocco della contrattazione nazionale.
Aumenti economici
Il contratto riconosce aumenti economici, pari a circa 86 Euro medi, con una forbice che va da circa 80 Euro poco meno di 95 al mese ed incrementi percentuali a regime del 3,48%. Tali valori sono raggiunti anche attraverso un elemento perequativo della retribuzione, che presenta valori più elevati per le categorie e posizioni economiche collocate nelle fasce più basse della scala parametrale.
In particolare dal 1° Aprile 2018 il tabellare registrerà un incremento mensile che varia dal 90,80€ per le posizioni DS6 sino a 50,50€ per la posizioni inferiori a cui si dovrà aggiungere l’assorbimento dal 1° maggio 2018 dell’indennità di vacanza contrattuale dai 120 ai 220 euro mensili. A queste cifre si aggiunge l’elemento perequativo – sempre dal 1° aprile 2018 – che oscilla dai 30 per le posizioni inferiori ai 4 euro mensili per quelle superiori. Per il periodo 2016-2017, sono riconosciuti anche gli arretrati contrattuali. Dalla fine del 2018, con decorrenza 2019, è previsto, infine, un incremento dei Fondi destinati alla contrattazione integrativa.
Indennità specifiche
Dal punto di vista economico il contratto conferma le indennità specifiche al personale impiegato in particolari funzioni e ruoli. In particolare il nuovo CCNL fissa l’indennità di pronta disponibilità in misura pari a 20,66€ per ogni 12 ore; l’indennità giornaliera di 4,49€ per il personale operante nelle categorie B, C e D in servizi articolati su tre turni giornalieri (mattina-pomeriggio-notte) nell’arco del mese; l’indennità di assistenza domiciliare dai 2,58 ai 5,16€ lordi al giorno a seconda della qualifica posseduta; confermate anche le indennità professionali per il personale di ruolo.
Relazioni sindacali
L’accordo interviene sulle relazioni sindacali e su molti aspetti normativi (assenze, permessi e congedi, orario di lavoro ore, ferie, codici disciplinari, rapporti di lavoro flessibile) superando le vecchie disposizioni non più attuali. Tra i nuovi istituti si segnalano: i permessi per l’effettuazione di terapie, visite specialistiche ed esami diagnostici; la disciplina delle ferie solidali, che consente ai dipendenti con figli minori in gravi condizioni di salute, che necessitino di una particolare assistenza, di poter utilizzare le ferie cedute da altri lavoratori; alcune tutele per le donne vittime di violenza le quali, oltre al riconoscimento di appositi congedi retribuiti, potranno avvalersi anche di una speciale aspettativa. L’orario di lavoro resta confermato a 36 ore settimanali con almeno 11 ore di riposo continuativo.
Il contratto recepisce anche la revisione del codice disciplinare dei dipendenti pubblici, in attuazione della Riforma Madia, con la previsione di specifiche sanzioni in caso di assenze ingiustificate in prossimità dei giorni festivi o per assenze collettive.