Contratto Pubblico Impiego 2019, il DEF contiene delle novità importanti relative alla prossima contrattazione per i dipendenti pubblici. Ecco un breve riepilogo.
Nel Def, vengono svelati gli obiettivi di politica economica e i programmi dello Stato ed a pagina 31 si parla di pubblico impiego, con l’esecutivo che in pratica ipotizza un accordo per il rinnovo del contratto per gli anni 2019-2021.
Il primo Documento di Economia e Finanza, redatto dal MEF, del nuovo Governo traccia le linee guida della politica di bilancio e di riforma per il prossimo triennio, nel pieno rispetto dei vincoli europei. La previsione di crescita tendenziale è stata ridotta allo 0,1% per l’anno in corso, in un contesto di debolezza economica internazionale che il Governo ha fronteggiato mettendo in campo due pacchetti di misure di sostegno agli investimenti (il dl crescita e il dl sblocca cantieri) che dovrebbero contribuire al raggiungimento di un livello di Pil programmatico dello 0,2%, che salirebbe allo 0,8% nei tre anni successivi.
Contratto Pubblico Impiego 2019, DEF e principali novità
In pratica secondo sul Contratto Pubblico Impiego 2019, il DEF traccia una previsione abbastanza netta. Infatti, le spese di personale si riducono costantemente sul periodo di previsione, passando dal 9,8 per cento del PIL nel 2018 al 9,1 per cento del 2022, pur considerando
- la conclusione della tornata contrattuale 2016-2018,
- le risorse stanziate dalla legge di Bilancio per il 2019 per il triennio 2019-2021,
- la nuova indennità di vacanza contrattuale relativa al triennio 2022-2024
- e le assunzioni in deroga previste dalle leggi di Bilancio per il 2018 e 2019.
D’altra parte, la stima della spesa per redditi da lavoro tiene anche conto del maggior numero di pensionamenti attesi già dal 2019 per effetto della c.d. “quota 100”. Le spese per consumi intermedi passano dall’ 8,2 per cento del 2018 al 7,8 per cento del 2022.
Le prestazioni sociali in denaro aumentano dal 19,9 per del cento del 2018 al 20,7 per cento del 2022, anche per effetto delle erogazioni connesse al reddito di cittadinanza e degli impatti sulla spesa per pensioni degli interventi diretti ad agevolare il ricorso al pensionamento anticipato. Le altre spese correnti si collocano nella media del periodo al 3,7 per cento del PIL; tale aggregato è composto, in larga parte, da spese legate a trattati internazionali.
Per il quadro a legislazione vigente, nel DEF la spesa per i redditi da lavoro dipendente delle Amministrazioni pubbliche è stimata in:
- €172.594 milioni per il 2019;
- €174.018 milioni per il 2020;
- €173.751 milioni per il 2021;
- €174.859 milioni per il 2022 (viene considerata una “maggiore spesa per la corresponsione dell’anticipazione contrattuale connessa al triennio contrattuale 2022-2024”).
Per maggiori informazioni potete anche consultare il testo del DEF 2019, disponibile a questo link.