Contratto Enti Locali: le nuove indennità quando saranno somministrate? Ecco le conclusioni cui giunge l’Aran in risposta a un’amministrazione comunale.
Come disciplinare quegli istituti che, per espressa previsione contrattuale, trovano «applicazione a far data dal primo contratto integrativo successivo alla stipulazione del presente contratto nazionale»? Ne sono esempi l’indennità di servizio esterno prevista per la polizia locale o l’indennità condizioni di lavoro, che ha sostituito le vecchie indennità di rischio, di disagio e di maneggio valori.
La risposta dell’ARAN
L’Aran, con il parere 15538/2018, ha evidenziato che i nuovi istituti economici previsti dal contratto nazionale possono essere applicati, in presenza dei presupposti che ne legittimano la corresponsione, solo dai decentrati stipulati per gli anni 2018 e successivi.
L’Agenzia osserva che, in caso contrario, si sostanzierebbe una sorta di retroattività del contratto nazionale, applicando nel 2016 e nel 2017 voci del trattamento economico accessorio che non erano previste dal contratto in vigore all’epoca.
In un parere precedente l’ARAN aveva anche stabilito che sul terreno dei benefici economici viene chiarito che gli Enti non possono aumentare le risorse destinate al lavoro straordinario, che il finanziamento del differenziale delle progressioni economiche deve essere collocato al di fuori del tetto del fondo, che i risparmi sul salario accessorio delle posizioni organizzative possono incrementare il fondo per la contrattazione decentrata solamente se permanenti.
Il Contratto Enti Locali
Il nuovo CCNL (in allegato a questo articolo) ha previsto un aumento salariale in busta paga di 85 euro mensili (in media) per i 467 mila dipendenti che lavorano all’interno degli Enti locali. A questo link un approfondimento sulle tabelle con le cifre degli aumenti.
Se volete, invece, maggiori informazioni sulle posizioni organizzative negli Enti Locali, potete consultare il quaderno ANCI con le istruzioni a questo link.