Importanti novità per i dirigenti locali e i segretari: con l’approvazione del nuovo Contratto si sancisce l’addio alla cosiddetta “paura della firma”. Scopriamone di più.
Il Consiglio dei ministri ha recentemente approvato il rinnovo del contratto per la dirigenza delle Funzioni locali per il triennio 2019-2021, siglato lo scorso dicembre tra Aran e i sindacati, con l’attesa del via libera finale dalla Corte dei Conti entro luglio.
Questo accordo interessa circa 13.640 dirigenti amministrativi, tecnici e professionali, nonché i segretari comunali e provinciali dell’area dirigenziale delle Funzioni Locali.
Si tratta di un passo avanti significativo per i dirigenti degli enti locali: le innovazioni introdotte mirano a migliorare le condizioni di lavoro e a garantire una maggiore efficienza e qualità dei servizi pubblici, adeguandosi alle esigenze contemporanee e alle recenti disposizioni legislative.
Nel nuovo Contratto dei dirigenti locali mai più “paura della firma”
Questa misura è destinata a liberare i dirigenti dalla “paura della firma“, un fenomeno noto nella burocrazia come “burocrazia difensiva“. Questo concetto si riferisce alla tendenza dell’apparato amministrativo di concentrarsi più sulla protezione personale che sulla tutela degli interessi pubblici e dei cittadini. In altre parole, spesso i dirigenti, per timore di essere ritenuti responsabili o esposti a procedimenti legali, tendono a evitare decisioni decisive o a procrastinare le azioni necessarie per il bene comune.
Questa mentalità ha avuto un impatto significativo sullo sviluppo del Paese, limitando l’efficacia dell’azione amministrativa e rallentando i processi decisionali cruciali per l’infrastruttura e lo sviluppo economico. La burocrazia difensiva ha contribuito a creare un clima di incertezza e cautele eccessive tra i dirigenti pubblici, spesso bloccando l’innovazione e l’efficienza necessarie per affrontare sfide complesse come quelle presentate dal piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).
Protezione legale gratuita
La novità più significativa del rinnovo del contratto riguarda la protezione legale per i dirigenti coinvolti in processi per presunti illeciti legati alla gestione delle opere pubbliche. Prima di questo cambiamento, i dirigenti erano obbligati a coprire personalmente i costi degli avvocati e dei consulenti tecnici necessari per difendersi dalle accuse legali. Questa situazione non solo poteva rappresentare un peso finanziario significativo per i singoli dirigenti, ma anche un freno alla loro capacità di agire con determinazione nelle loro funzioni istituzionali.
Con l’approvazione del nuovo contratto, questa prassi è destinata a cambiare radicalmente. Il documento stabilisce in modo chiaro che le amministrazioni locali si assumeranno interamente tutti i costi legali e consulenziali in caso di procedimenti civili o penali derivanti direttamente dalle attività istituzionali dei dirigenti. Questo significa che i dirigenti non saranno più costretti a utilizzare risorse personali per difendersi legalmente, garantendo loro una maggiore sicurezza e tranquillità nel svolgimento delle loro responsabilità pubbliche.
Questa modifica rappresenta una svolta significativa nel contesto della burocrazia italiana, dove la protezione legale dei dirigenti è stata a lungo una questione controversa. Eliminare il rischio finanziario e psicologico associato alla difesa legale può incoraggiare i dirigenti a essere più proattivi e decisionali nelle loro azioni, favorendo così un ambiente amministrativo più efficiente e responsabile.
Prospettive future
Con l’introduzione del nuovo contratto, che prevede la copertura totale delle spese legali e consulenziali per i dirigenti coinvolti in procedimenti legali derivanti dalle loro funzioni istituzionali, si mira a superare questa mentalità difensiva. Ora, i dirigenti possono sentirsi più sicuri nel prendere decisioni difficili e necessarie per il progresso, sapendo che saranno adeguatamente supportati legalmente senza dover sopportare personalmente il peso finanziario e psicologico della difesa legale.
Questa riforma è cruciale per stimolare un clima di fiducia e responsabilità tra i dirigenti pubblici, incoraggiandoli a essere più proattivi nell’implementazione delle politiche pubbliche e nell’affrontare le sfide emergenti con determinazione. L’obiettivo è quello di ridurre le barriere burocratiche che frenano lo sviluppo, consentendo ai dirigenti di concentrarsi maggiormente sull’efficacia e sull’efficienza nell’interesse collettivo, anziché sulla protezione individuale a spese della missione pubblica.
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Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it