Ecco alcune interessanti indicazioni in merito al congedo straordinario previsto dalla Legge 104 e dalle novità in programma per il 2025.
Il congedo straordinario è una misura riservata ai lavoratori che assistono un familiare con disabilità grave, riconosciuta ai sensi dell’art. 33 della legge 104, ovvero “chi presenta durature compromissioni fisiche, mentali, intellettive o sensoriali che, in interazione con barriere di diversa natura, possono ostacolare la piena ed effettiva partecipazione nei diversi contesti di vita su base di uguaglianza con gli altri, accertate all’esito della valutazione di base”.
Più specificamente, il lavoratore che ottiene il congedo straordinario può fruire di un periodo di assenza retribuita dal lavoro, durante il quale ottiene un’indennità pari alla retribuzione percepita nell’ultimo mese di lavoro che precede l’inizio del congedo.
In origine, l’istituto era finalizzato a tutelare le madri di figli affetti da disabilità grave, ma nel tempo la sua applicabilità è stata estesa anche ad altri casi.
Oggi l’istituto è regolato dall’art. 42 del d.lgs. 151/2001 e comprende anche altri legami di parentela, come quello tra figli e genitori disabili, tra coniugi o tra fratelli.
La prorità dei familiari che ne possono beneficiare
Tuttavia, la normativa prevede un ordine di priorità che determina quali familiari possano beneficiarne. Tale ordine non può essere modificato sulla base della volontà della persona con disabilità.
In particolare, l’ordine di priorità è il seguente:
- coniuge convivente o la parte dell’unione civile convivente o il convivente di fatto della persona disabile in situazione di gravità;
- padre o madre, anche adottivi o affidatari, della persona disabile in situazione di gravità in caso di mancanza, decesso o in presenza di patologie invalidanti del coniuge convivente o della parte dell’unione civile convivente o del convivente di fatto;
- figlio convivente della persona disabile in situazione di gravità, nel caso in cui il coniuge convivente o la parte dell’unione civile convivente o il convivente di fatto ed entrambi i genitori del disabile siano mancanti, deceduti o affetti da patologie invalidanti;
- fratello o sorella convivente della persona disabile in situazione di gravità, nel caso in cui il coniuge convivente o la parte dell’unione civile convivente, o il convivente di fatto, entrambi i genitori e i figli conviventi del disabile siano mancanti, deceduti o affetti da patologie invalidanti;
- parente o affine entro il terzo grado convivente della persona disabile in situazione di gravità, nel caso in cui il coniuge convivente o la parte dell’unione civile convivente, o il convivente di fatto, entrambi i genitori, i figli conviventi e i fratelli/sorelle conviventi del disabile siano mancanti, deceduti o affetti da patologie invalidanti.
Questo strumento garantisce un supporto fondamentale per chi deve fornire assistenza continuativa, poiché consente al lavoratore di mantenere il proprio impiego e di percepire un reddito durante il periodo di assenza.
La decorrenza del congedo straordinario coincide con la data di presentazione della domanda. Tuttavia, è previsto un limite massimo: ciascun lavoratore può beneficiare di un periodo complessivo di due anni di congedo per l’intera durata della propria carriera. Tale tetto è valido per tutti i soggetti che beneficiano del congedo nei confronti della medesima persona affetta da disabilità grave.
Effetti sulla pensione: i contributi figurativi
Durante il congedo straordinario, il lavoratore percepisce un’indennità corrispondente alla retribuzione dell’ultimo mese di lavoro antecedente l’inizio dell’assenza. Il calcolo di tale importo si basa esclusivamente sugli elementi della retribuzione che hanno carattere fisso e continuativo.
Sebbene il periodo di congedo non contribuisca alla maturazione di ferie e trattamento di fine rapporto (TFR), è comunque coperto dai contributi figurativi, ossia contributi riconosciuti dall’INPS per i periodi in cui il dipendente non presta servizio. Durante questi mesi, il datore di lavoro non versa alcun importo, in quanto la contribuzione è virtualmente garantita dall’ente previdenziale. Tali contributi sono validi sia per il raggiungimento dei requisiti pensionistici sia per la determinazione dell’importo della pensione.
Congedo straordinario legge 104 nel 2025: i nuovi limiti economici
L’art. 42, co. 5-ter, del d.lgs. 151/2001 stabilisce che il congedo straordinario è soggetto a un limite massimo di contribuzione figurativa. Tale soglia viene aggiornata ogni anno sulla base dell’indice ISTAT che misura la variazione dei prezzi al consumo.
Per l’anno 2025, l’INPS ha fissato il limite massimo annuo a 57.038,00 euro, come specificato nella circolare n. 26 del 30 gennaio 2025. Questo importo comprende anche la quota dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro. Di conseguenza, l’importo massimo che può essere percepito ogni mese ammonta a 3.827,03 euro.