congedo-parentale-facoltativo-2023-quanto-spettaEcco alcune utili indicazioni su quanto spetta, in termini di periodi e di retribuzione, in materia di congedo parentale facoltativo per l’anno 2023.


La legge prevede il congedo parentale sia al padre sia alla madre che siano lavoratori: si tratta del diritto ad un periodo di 10 mesi di astensione dal lavoro da ripartire tra i due genitori e da fruire nei primi 12 anni di vita del bambino.

Il congedo parentale spetta al genitore richiedente anche qualora l’altro genitore non ne abbia diritto. Se il rapporto di lavoro cessa all’inizio o durante il periodo di congedo, il diritto al congedo stesso viene meno dalla data di interruzione del lavoro.

Le novità della Legge di bilancio 2023

Si ricorda che la Legge di bilancio 2023 allunga, nello specifico, i tempi di fruizione per il congedo parentale e aumenta le retribuzioni totali.

Questi soggetti possono fruire dell’indennità maggiorata:

  • in alternativa tra loro
  • e nel limite massimo di un mese da usufruire entro il sesto anno di vita del figlio con riferimento alle lavoratrici e ai lavoratori che terminano il periodo di congedo di maternità o di paternità successivamente al 31 dicembre 2022.

Che cosa si intende per congedo facoltativo?

L’attuale legge prevede la possibilità per i genitori di usufruire di periodi di congedo parentale, in seguito al congedo di maternità per la madre e subito dopo il parto per il padre, con modalità diverse a seconda del loro inquadramento lavorativo (lavoratori dipendenti, lavoratrici autonome, lavoratori con contratti di collaborazione). Nel caso di parto, adozione o affidamento plurimo il diritto al congedo parentale è previsto per ogni bambino.

Congedo parentale facoltativo 2023: quanto spetta?

I dipendenti, sino ai dodici anni di vita del figlio, hanno diritto ai periodi retribuiti come indicato dal seguente prospetto:

  • Se entrambi i genitori presenti
    • MadreSei mesi
    • Padre Sette mesi
    • Entrambi Undici mesi totali, nel rispetto dei limiti individuali (sei mesi per la madre, sette mesi per il padre)
  • Un solo genitoreUndici mesi
  • Un solo genitore con successivo ingresso del secondoDieci mesi (elevati a undici se il padre si assenta per almeno tre mesi).

Per quanto riguarda invece le retribuzioni in senso stretto  si registra un incremento dal 30 all’80 per cento sull’indennità per congedo parentale destinata a:

  • madri lavoratrici dipendenti
  • padri lavoratori dipendenti

Nel dettaglio, il congedo parentale viene retribuito al 30% per i primi 3 mesi goduti da entrambi i genitori (per un totale di 6 mesi). Dopodiché il decreto legge sulla conciliazione tra vita e lavoro (D.lgs n. 105/2022) introduce altri 3 mesi indennizzati, i quali possono essere trasferiti tra i genitori e fruibili in alternativa tra loro.

In aggiunta al periodo di congedo parentale suddetto, la legge di Bilancio 2023 ne introduce 1 mese ulteriore di cui potrà godere uno dei due genitori. Il vantaggio è che sarà retribuito all’80% anziché al 30% come gli altri 9 mesi.

Il mese aggiuntivo di congedo parentale può essere utilizzato però fino al 6° anno di vita del figlio.

Ulteriori informazioni su come presentare domanda

La domanda va inoltrata prima dell’inizio del periodo di congedo richiesto. Se viene presentata dopo, saranno pagati solo i giorni di congedo successivi alla data di presentazione della domanda. Per le lavoratrici e i lavoratori dipendenti, l’indennità è anticipata dal datore di lavoro.

Il padre deve comunicare in forma scritta al datore di lavoro le date in cui intende fruirne, con un anticipo di almeno quindici giorni. Se i giorni di congedo vengono richiesti in relazione all’evento nascita, i quindici giorni saranno conteggiati sulla base della data presunta del parto.

La richiesta deve essere corredata da una dichiarazione della madre da cui risulta che quest’ultima non fruirà del congedo di maternità a lei spettante per un numero di giorni equivalente a quelli richiesti dal padre, con conseguente riduzione del congedo di maternità. Tale dichiarazione dovrà essere presentata anche al datore di lavoro della madre, a cura di uno dei due genitori.

Per ottenere ulteriori informazioni su come e quando fare domanda per l’anno 2023 potete consultare il nostro approfondimento.

 


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it