sicurezzaI Comitati unici di garanzia come valore aggiunto per la Pubblica amministrazione italiana e “fattore di investimento” in grado di apportare un rinnovamento autentico e virtuoso. Questo il tema al centro del recente convegno organizzato, a Roma, in occasione del Forum PA 2016 nel corso del quale è stato presentato il bilancio di un intenso anno di lavoro che ha visto il “network” dei Cug non limitarsi a un consolidamento di per sé significativo, ma anche crescere in modo importante.

 

Una ‘squadra’ che copre tutti gli ambiti del settore pubblico. “Quando, lo scorso 16 giugno, abbiamo presentato a Montecitorio il Forum dei Cug i comitati aderenti erano 35 – ha ricordato Antonella Ninci, presidente del Cug Inail, tra i partecipanti ai lavori – Oggi siamo 60: una bella squadra che copre tutti gli ambiti del settore pubblico, dai ministeri agli enti di ricerca, dalle Asl agli enti previdenziali, e in grado di lavorare in modo compatto e unitario nel rispetto dei valori e dei principi alla base della Carta che abbiamo sottoscritto”. Soggetti diversi, dunque, ma una strategia d’azione comune che vede sempre il valore della persona come elemento al centro di ogni intervento.

 

Un ruolo determinante nella promozione di strumenti di conciliazione di vita e lavoro. “In un momento storico in cui la Pubblica amministrazione è interessata da un processo significativo di riforma, i Cug possono rappresentare davvero un soggetto determinante per la promozione di azioni positive finalizzate all’introduzione di strumenti di flessibilità a supporto della conciliazione di vita e lavoro – continua Ninci – Tutto questo perché i Cug sono per loro conformazione radicati nel cuore delle organizzazioni e in grado di garantire una visione strategica che sa porre attenzione al benessere delle lavoratrici e dei lavoratori  e, al contempo, garantire l’assenza di discriminazioni e il contrasto ai fenomeni di violenza morale, fisica o psicologica sui singoli”.

 

Ninci: “Fornire servizi che siano la garanzia dei diritti”. Se il cambiamento nella PA è, dunque, un fattore necessario per l’adozione dei nuovi modelli organizzativi conseguenti alla globalizzazione e alla necessità di adeguamento alle disposizioni comunitarie, è solo questo rigoroso rispetto del “benessere” della persona il volano più solido in grado di tradursi – grazie al suo effetto finale positivo su chi lavora, sull’efficienza e sulla produttività – anche in un benessere generale dell’amministrazione. “Dobbiamo affrontare insieme un cambiamento che non sia di regole e di forma, ma di sostanza – valuta Ninci – e fornire servizi che diano la garanzia dei diritti, specie alle fasce deboli, e promuovano il benessere equo e sostenibile dei cittadini e delle imprese”.

 

Il ruolo determinante dell’Inail. In questo contesto l’Inail assolve a un ruolo determinante. “Il Forum del Cug è un progetto che trova la sua origine nell’Istituto, ma non si tratta certo solo di questo – ricorda ancora Ninci – Si tratta di una responsabilità che trova le sue origini nellamission stessa dell’Ente, nel valore della presa in carico del lavoratore e, quindi, nella garanzia del suo benessere. E’ un compito che accettiamo con entusiasmo, ma che ha reale compimento solo grazie alla collaborazione, allo spirito di squadra e alla condivisione che connota intrinsecamente tutti i Cug coinvolti in questo progetto”.

 

Il confronto come opportunità di crescita e di miglioramento. Tra gli aspetti emersi nel convegno, quindi, proprio il valore del confronto inteso come opportunità di crescita e capacità di proposta di azioni di miglioramento. “Il nostro soggetto è un unicum nel panorama della Pa e vogliamo continuare con impegno nella promozione di un rinnovamento la cui matrice è esclusivamente culturale – afferma Ninci – E’ solo continuando in questo lavoro di squadra che potremo fare davvero sistema”.

 

I valori della trasparenza e della lotta alla corruzione. E’ uno scenario, infine, dove l’etica – intesa come contrasto alla corruzione e alla discriminazione, come trasparenza e lotta alle discriminazioni – diventa davvero aspetto qualificante. “I lavoratori pubblici non si riconoscono negli stereotipi legati al concetto del posto fisso – conclude Ninci – I dipendenti pubblici sono molto molto di più, sono il motore e l’anima del Paese e i Cug devono e vogliono diffondere, prima tra i lavoratori stessi e poi tra i cittadini, una cultura diversa, di rispetto, di reputazione e di dedizione”.