Lo scorso 15 ottobre è stato introdotto l’obbligo di Green Pass per tutti i lavoratori. Vediamo come stanno andando i controlli del Green Pass nella PA.
Controlli Green Pass PA: sono ormai quasi due settimane che è stato introdotto l’obbligo di possesso della certificazione verde per tutti i lavoratori, sia nel pubblico che nel privato.
Ma come stanno andando i controlli nella PA? Vediamo insieme la situazione e quali sono le prospettive future del Green Pass.
Controlli Green Pass PA: l’obbligo di Green Pass per i dipendenti pubblici
Il decreto legge del 21 settembre 2021, n.127 ha esteso, a tutto il personale della Pubblica Amministrazione, l’obbligo di esibire il Green Pass, su richiesta, come condizione per accedere al posto di lavoro.
Gli unici esenti dall’obbligo sono proprio i soggetti esenti dalla campagna vaccinale che, però, hanno l’obbligo di esibire l’esenzione dal vaccino anti-Covid, a causa della loro condizione medica.
Per quanto riguarda il metodo di controllo, l’obbligo spetta al datore di lavoro o ad un altro soggetto preposto. In base alle dimensioni della struttura pubblica o dell’ente, il dirigente può delegare il controllo ad un altro addetto, preferibilmente con qualifica dirigenziale.
Il controllo del Green Pass può avvenire all’entrata della struttura, a campione o a tappeto, con o senza sistemi automatici.
Ma come va la situazione Green Pass tra i lavoratori in Italia?
Secondo i dati di pochi giorni fa della Cgia(Confederazione Generale Italiana dell’Artigianato), i lavoratori italiani senza alcun vaccino sarebbero 2,7 milioni (il 12,2% del totale occupati). A questi, dobbiamo togliere 350mila persone esenti dalla certificazione verde, a causa di ragioni di salute e 1,3 milioni di addetti che si sono sottoposti regolarmente al tampone durante la settimana.
A rimanere scoperti, quindi senza Green Pass, rimangono un milione di occupati.
Ma allora perché gli imprenditori non hanno denunciato questa grave assenza?
Controlli Green Pass PA: com’è la situazione controlli nella Pubblica Amministrazione
Come abbiamo visto, molti lavoratori ancora sono sprovvisti di Green Pass, eppure gli imprenditori non hanno denunciato alcun problema organizzativo.
I controlli, come molti lavoratori hanno notato, non sono così stringenti.
Tra le cause può esserci sicuramente l’insufficienza di tamponi disponibili in farmacia. Nella scorsa settimana, c’è stata un’impennata di richieste di tamponi, ma è evidente che farmacie e altre strutture adibite non possano far fronte ad una richiesta così alta.
Sulla questione, si è pronunciato anche il generale Figliuolo, che ha chiesto alle Regioni di prolungare l’orario di apertura delle farmacie e di procedere coi tamponi anche nei giorni di chiusura.
Intanto, però, aumentano a dismisura i certificati di malattia. Basti pensare che, lo scorso 22 ottobre, in Friuli-Venezia Giulia, c’è stata un’impennata del 70% di certificati di malattia.
A differenza di quanto accaduto all’epoca della riapertura dei ristoranti, i controlli sembrano meno stringenti e le sanzioni sono pochissime, a fronte dell’alto numero di lavoratori senza Green Pass.
Paolo Zabeo, coordinatore dell’Ufficio studi della Cgia di Mestre ha affermato:
“Obiettivamente non sappiamo quanti di questo milione di lavoratori siano a casa in malattia o in ferie. Certo è che, secondo noi, la norma sui controlli nelle aziende è abbastanza blanda. E infatti sono pochissimi i controlli, sia da parte dell’Asl, sia da parte degli ispettorati di lavoro. Quindi, è probabile che nelle piccole imprese, ma non solo, ci sia un tacito accordo tra imprenditore e lavoratore per far sì che anche chi non è vaccinato o non abbia fatto il tampone entri ugualmente in azienda. Quello che ci fa specie è che, ad esempio, nell’autotrasporto circa il 10-15% degli autisti non è vaccinato. Eppure le merci arrivano lo stesso. Evidentemente, quando un autista non vaccinato arriva nel piazzale di un’azienda per scaricare la merce e non ha il green pass, si fa finta di niente e il mezzo viene scaricato lo stesso. Insomma, è palese che si si stia raggirando l’ostacolo. Si è trovata una via di fuga, ci sono pochissimi controlli e si va avanti così, nella speranza che alla fine dell’anno tolgano il green pass”.
Qual è il futuro del Green Pass?
Dati anche questi ultimi dati, quale sarà il futuro del Green Pass?
Il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, nei giorni scorsi, ha spiegato che la certificazione verde sarà l’ultima misura dell’emergenza Coronavirus da togliere: prima toccherà al distanziamento, poi alle mascherine e infine al Green Pass.
Nel resto d’Europa, dove sono state allentate diverse misure di contenimento, i contagi stanno aumentando e molti Paesi stanno pensando di introdurre il Green Pass, prendendo come modello l’Italia.
Il 31 dicembre 2021 terminerà lo stato di emergenza, ma la sua proroga è ancora in ballo. Almeno fino a febbraio, visto che, oltre a due anni, non si può andare avanti con la legislazione emergenziale.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it