Dopo l’approvazione definitiva da parte del Consiglio dei ministri si può dare il via al nuovo codice di comportamento: ecco cosa devono attenzionare in particolare i dipendenti pubblici.
Il testo ha avuto un iter un po’ travagliato: dopo una prima approvazione nell’aula dei ministri lo scorso dicembre era stato successivamente rigettato da parte del Consiglio di Stato.
I giudici amministrativi, tra le varie obiezioni, avevano espresso riserve in merito alle nuove regole di condotta dedicate rispettivamente all’utilizzo delle tecnologie informatiche e all’utilizzo dei mezzi di informazione e dei social media. Norme che, per il CdS, si caratterizzavano per una “indeterminatezza delle condotte sanzionabili, favorita anche dall’utilizzo di espressioni linguistiche, molte delle quali tratte dal linguaggio tecnico e lasciate prive di definizioni atte a esplicitarne il significato”.
Tuttavia, dopo l’intesa in sede di Conferenza unificata e un nuovo parere positivo della Sezione consultiva per gli atti normativi del Consiglio di Stato, il Consiglio dei ministri ha approvato lo scorso 7 giugno, in esame definitivo, il nuovo Codice.
Cosa contiene il codice di comportamento dei dipendenti pubblici appena aggiornato?
Il nuovo Codice adatta all’attuale contesto socio-lavorativo quello del 2013: l’approvazione di questo testo è particolarmente importante per il Governo, poiché consente di centrare con un mese di anticipo uno degli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Divieto assoluto di discriminazione
Il testo promuove il divieto di ogni forma di discriminazione legata alle “condizioni personali del dipendente”, dall’orientamento sessuale al genere, passando per disabilità e differenze etniche e religiose.
Da un lato, l’Amministrazione garantisce ad ogni dipendente il diritto alla tutela da qualsiasi atto o comportamento che produca un effetto pregiudizievole e discriminazioni di genere, anche in via indiretta.
Dall’altro spetta ai dipendenti, nei rapporti interpersonali, contribuire alla promozione e al mantenimento di un ambiente e di una organizzazione del lavoro che siano ispirati e fondati su principi di correttezza, libertà, dignità ed uguaglianza.
Utilizzo responsabile di strumenti informatici e social media
Si introduce un richiamo all’utilizzo responsabile degli strumenti informatici, attraverso un corretto utilizzo di tecnologia, mezzi d’informazione e social media.
Per quanto riguarda gli strumenti di proprietà dell’ente pubblico possono essere usati per incombenze personali, ma senza doversi allontanare dalla sede di servizio e purché l’attività sia contenuta in tempi ristretti e senza pregiudizio per i compiti istituzionali.
Inoltre si vieta di diffondere e pubblicare, anche tramite social network, notizie ed informazioni di cui sia a conoscenza per ragione del proprio ufficio. Ugualmente, ci si deve astenere dal pubblicare dichiarazioni offensive nei confronti dell’amministrazione, dei colleghi e collaboratori. Anche le opinioni del dipendente nei semplici post social devono essere espresse a titolo personale e senza coinvolgere la Pa di appartenenza.
Lo stesso vale per i messaggi di posta elettronica che, sia all’esterno che all’interno dell’ente, non potranno contenere frasi minacciose, oltraggiose o discriminatorie.
Questo perché chi lavora per la PA deve tutelarne immagine e reputazione anche attraverso il decoro nella gestione dei propri canali pubblici.
La responsabilità professionale dei dirigenti pubblici
Nel nuovo Codice, adottato in attuazione di quanto previsto dal decreto legge cosiddetto “PNRR 2” (d.l. n. 36/2022), si sottolinea anche il nuovo ruolo cruciale del dirigente pubblico.
Questa figura, d’ora in poi, avrà la responsabilità diretta per la crescita professionale dei collaboratori: dovrà pertanto favorire le occasioni di formazione e le opportunità di sviluppo di tutte le posizioni organizzative.
Ovviamente spetta anche al dirigente curare, compatibilmente con le risorse disponibili, il benessere organizzativo nelle proprie sedi, favorendo l’instaurarsi di rapporti cordiali e rispettosi tra i collaboratori.
Formazione e misurazione della performance
Inoltre si pone attenzione al testo all’espressa previsione della misurazione della performance dei dipendenti anche sulla base del raggiungimento dei risultati e del loro comportamento organizzativo.
Una misurazione che passa anche da un altro tassello fondamentale: quello di garantire al personale della PA continue opportunità di formazione e crescita professionale e umana, da cui emerge la valorizzazione anche delle cosiddette soft skills (capacità relazionali e comportamentali).
Rispetto dell’ambiente
Infine i comportamenti dei dipendenti pubblici dovranno essere in linea con le logiche di contenimento dei costi, in particolare, sul consumo energetico e della sostenibilità ambientale.
Pertanto i dipendenti dovranno in prima persona contribuire alla riduzione del consumo energetico e della risorsa idrica, ma anche per limitare i rifiuti e incentivarne il riciclo.
Il commento del Ministro Paolo Zangrillo
“Temi nuovi, interconnessi a una visione strategica manageriale che la Pubblica Amministrazione deve far propria al più presto”, commenta il Ministro per la pubblica amministrazione Paolo Zangrillo. “Dobbiamo passare da una logica del controllo a quella della responsabilità e della misurazione dei risultati: la performance non deve più essere un tabù, perché per migliorare bisogna prima valutare dove insistere e cosa rafforzare”.
Lo schema di decreto
In attesa della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e della sua entrata in vigore qui è possibile consultare lo schema di decreto.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it