Il grande caldo delle ultime settimane ha portato l’Inps a ricordare la possibilità di usufruire della Cassa integrazione, a causa delle temperature elevate.
Cassa integrazione troppo caldo: nel nostro Paese, le temperature hanno superato anche i 40 gradi, rendendo difficili anche le condizioni lavorative.
Le alte temperature hanno portato anche alla morte di due lavoratori, in questi giorni. Proprio per questo, l’Inps e l’Inail hanno ribadito la possibilità di usufruire della cassa integrazione, se il lavoro si ferma temporaneamente, per temperature che superano i 35°.
Si tratta di una misura introdotta dalla Circolare Inps n.139 del 1° agosto 2016.
Vediamo di cosa si tratta e quali settori interessa.
Cassa Integrazione e troppo caldo: di cosa si tratta
Il caldo estremo può portare ad un grave stress termico: con le temperature alte di questi giorni, è aumentato il rischio di infortunio sul lavoro.
Proprio per questo, l’Inps e l’Inail hanno ricordato ai lavoratori che c’è la possibilità di richiedere la cassa integrazione, per poter prevenire qualsiasi patologia dovuta allo stress termico sui luoghi di lavoro.
Il Ministro del Lavoro, Andrea Orlando, ha detto:
“I fenomeni climatici estremi aumentano il rischio di infortuni sul lavoro e abbiamo dato una pronta, urgente e necessaria risposta. Le imprese potranno chiedere all’Inps il riconoscimento della Cigo quando il termometro supera i 35 gradi centigradi. Ai fini dell’integrazione salariale, però, possono essere considerate idonee anche le temperature percepite. Se si supereranno i 35 gradi sul termometro, alcune categorie di lavoratori potranno quindi richiedere la Cigo (Casa Integrazione Guadagni Ordinaria), mettendo la causale la dicitura “eventi meteo”.
Bisognerà indicare anche le giornate di sospensione o riduzione dell’attività lavorativa, specificando il tipo di lavorazione in atto in quelle giornate. Non è necessario inserire dichiarazioni che attestino la temperatura o bollettini meteo.
L’Inps prevede la cassa integrazione anche nel caso in cui il datore di lavoro ritenga necessaria la sospensione, per evitare rischi o pericoli per la sicurezza e la salute dei lavoratori.
Cassa Integrazione e troppo caldo: quali sono le categorie di lavoratori interessate
Nel comunicato stampa dell’Inail, vengono fatti alcuni esempi di categorie professionali che potranno richiedere la cassa integrazione.
Tra queste ci sono:
- Lavoratori del manto stradale;
- Operai che si occupano del rifacimento di facciate e tetti di costruzione;
- Lavoratori all’aperto che richiedono indumenti di protezione.
L’Inps, in una nota, ha specificato che si parla di
“fasi di lavoro in luoghi non proteggibili dal sole o che comportino l’utilizzo di materiali o lo svolgimento di lavorazioni che non sopportano il forte calore”.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it