La Pubblica Amministrazione ha annunciato, all’inizio dell’anno, una maxi-campagna di reclutamento, ma a che punto siamo?
Come annunciato, il 2024 è l’anno delle assunzioni e dei concorsi pubblici nella Pubblica amministrazione. Sono previste, infatti, oltre 100mila nuove assunzioni, che si affiancheranno alle 173mila, previste nel 2023.
Ciò avviene anche a causa del previsto turnover di oltre mezzo milione di dipendenti nella Pubblica Amministrazione, nei prossimi cinque anni. Secondo le stime, infatti, tra il 2024 e il 2028 sono previsti circa 738mila nuovi ingressi, a fronte delle uscite per il pensionamento.
Ma a che punto siamo? Vediamolo insieme.
Campagna di reclutamento Pubblica amministrazione: ecco come procede
Attualmente, la campagna di reclutamento della Pubblica amministrazione vede una media di 170mila assunzioni all’anno.
Ma sembrano non bastare. Molte amministrazioni, infatti, lamentano ancora delle carenze nell’organico, anche del 30%, in alcuni casi.
La mole di assunzioni, perciò, sembra non essere sufficiente a coprire la moltitudine di pensionamenti. Una delle cause è sicuramente da riscontrare nell’età media dei dipendenti pubblici (pari a 50 anni).
Secondo il Ministro della Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, il problema sta nel blocco del turnover che c’è stato per anni e punta alle nuove procedure di reclutamento, che includono la digitalizzazione, in modo da recuperare il tempo perso.
Le prossime assunzioni
Sono diversi gli enti pubblici che avvieranno una campagna di reclutamento, nei prossimi mesi.
Tra le figure più ricercate, ci sono sicuramente quelle qualificate e ad elevata specializzazione, in grado di gestire i progetti e le procedure del Pnrr.
Spazio anche alle Quote blu: secondo i dati, le donne rappresentano il 58,8% del totale dei 3,2 milioni di dipendenti pubblici in Italia. Per questo motivo, molto spesso, viene data la precedenza agli uomini.
A dirlo è la legge: quando in un’amministrazione, la differenza percentuale di rappresentatività tra i generi è superiore al 30%, a parità di titoli e meriti, viene data la precedenza al genere meno rappresentato (in questo caso, gli uomini).
Largo anche ai giovani: l’obiettivo è quello di abbassare l’età media dei dipendenti pubblici e rendere più attrattiva la Pa anche ai più giovani, grazie a campagne di comunicazione ad hoc.
Inoltre, l’ultimo decreto legge Pnrr ha aperto le porte dei concorsi anche ai laureandi, per anticipare il loro ingresso del mondo della Pubblica amministrazione. Potranno partecipare, infatti, tutti coloro che hanno superato l’ultimo esame del corso di studi, a patto che abbiano in programma di conseguire la laurea entro i 60 giorni successivi ai termini di scadenza dei bandi.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it