Nelle bozze discusse all’Aran compaiono le prime tabelle con le cifre degli aumenti medi per il rinnovo del contratto degli statali 2024: scopriamone di più.


Avviate quindi le le trattative: quanto agli aumenti, il Ministro Zangrillo già nelle settimane scorse aveva fatto presente che la tornata contrattuale 2016-18 aveva stanziato risorse che garantivano un incremento pari al 3,48%, quella successiva del 4,07%, adesso siamo al 5,8%

L’Aran (Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni) ha pertanto presentato le prime tabelle con le cifre degli aumenti medi che verranno discussi durante le negoziazioni. Questi aumenti rappresentano una delle principali novità in arrivo per i dipendenti pubblici.

Ecco gli aumenti medi previsti dal rinnovo contratto statali 2024

A fornire i dettagli è stato direttamente il presidente Antonio Naddeo: ecco una panoramica dettagliata dei numeri e delle implicazioni per le diverse categorie di lavoratori pubblici.

Cifre degli aumenti medi

  1. Operatori di prima area: gli operatori, che rappresentano la fascia più bassa nella gerarchia amministrativa, vedranno un aumento di 110 euro lordi al mese per 13 mensilità. Questo incremento rappresenta una componente essenziale per migliorare la retribuzione di base di questi lavoratori.
  2. Assistenti: gli assistenti riceveranno un aumento mensile lordo di 116 euro, distribuibile su 13 mensilità. Questo incremento riconosce le responsabilità aggiuntive rispetto agli operatori di prima area.
  3. Funzionari: per i funzionari, l’aumento mensile sarà di 141 euro lordi per 13 mensilità. I funzionari, che ricoprono ruoli chiave nelle amministrazioni pubbliche, beneficeranno di un incremento maggiore rispetto alle categorie precedenti, riflettendo la complessità e l’importanza delle loro mansioni.
  4. Elevate professionalità: questa categoria, introdotta con il precedente rinnovo contrattuale, comprende quadri tecnici ad alta specializzazione. Gli appartenenti a questa fascia riceveranno un aumento di circa 194 euro lordi al mese per 13 mensilità, segnalando un riconoscimento significativo per le competenze e le responsabilità elevate.

Questi aumenti rappresentano la parte “tabellare” del contratto, ossia l’incremento uniforme applicabile a tutte le categorie lavorative della Pubblica Amministrazione, dai ministeri alle agenzie.

Aumenti supplementari

Oltre agli aumenti tabellari, è previsto un ulteriore incremento medio di 31 euro lordi mensili. La distribuzione di questi fondi sarà oggetto di ulteriori negoziazioni tra l’Aran e i sindacati. Questo aumento aggiuntivo mira a compensare ulteriormente i dipendenti per l’aumento del costo della vita e a garantire una distribuzione più equa delle risorse disponibili.

Differenze settoriali

Nonostante la media degli aumenti sia di 160 euro lordi al mese, le cifre variano notevolmente tra i diversi settori della Pubblica Amministrazione. Questa variabilità riflette le differenti condizioni economiche e operative delle varie amministrazioni.

  • Ministeri: i dipendenti dei ministeri avranno aumenti inferiori rispetto ad altri settori. Questo può essere attribuito alle strutture salariali più contenute e alla necessità di bilanciare le risorse disponibili tra un numero molto elevato di dipendenti.
  • Agenzie fiscali ed enti economici: questi settori riceveranno aumenti maggiorati, che possono arrivare fino a 190 euro lordi al mese. Gli enti con funzioni economiche e fiscali spesso richiedono competenze specializzate e hanno un impatto diretto sulle entrate dello Stato, giustificando incrementi salariali più elevati.

Implicazioni per i funzionari

Per i funzionari, l’aumento medio mensile lordo dovrebbe aggirarsi intorno ai 170 euro. Questo dato tiene conto sia della componente tabellare che degli aumenti supplementari. La distribuzione effettiva delle risorse aggiuntive sarà definita nelle prossime fasi delle trattative sindacali.

La tabella dell’Aran

Qui di seguito la prima tabella esemplificativa degli incrementi fornita dall’Aran.

Smart working e welfare aziendale

Oltre alla parte economica, un altro tema caldo delle trattative è lo smart working. L’Aran, seguendo le indicazioni del Ministro Zangrillo, propone un modello di lavoro agile più flessibile rispetto al passato. Questo potrebbe significare la possibilità di lavorare completamente da remoto per alcune categorie di lavoratori, come i genitori con figli fino ai 14 anni. Questa proposta rappresenta un netto cambiamento rispetto alle restrizioni precedentemente imposte.

Inoltre, si discute l’estensione del welfare aziendale, attualmente limitato a pochi dipendenti. Questo potrebbe includere misure per migliorare il benessere dei lavoratori, come formazione e supporto alle famiglie, analogamente a quanto già avviene nel settore privato.

Le sfide e le risorse economiche

Il nodo delle risorse economiche resta centrale nelle trattative. I sindacati ritengono insufficienti gli aumenti proposti, soprattutto in considerazione dell’inflazione. Tuttavia, Zangrillo ha sottolineato che nella scorsa legge di Bilancio sono stati stanziati 8 miliardi di euro per i rinnovi contrattuali, su un totale di 24 miliardi della manovra economica.

Il contratto abbraccia tre grandi gruppi: i ministeriali, il gruppo più numeroso con circa 122mila dipendenti, che però ricevono retribuzioni medie più basse. Le semplificazioni introdotte nel precedente contratto 2019/21 hanno reso comuni le basi tabellari delle diverse posizioni economiche.

Sarà compito delle trattative sindacali stabilire come questi fondi saranno ripartiti.

Le trattative proseguiranno a settembre, e si vedrà se si arriverà rapidamente alla firma della preintesa o se sarà necessario attendere fino al 2025.