Buone notizie per i dipendenti statali: dopo la firma del CCNL delle Funzioni Centrali (che funge da mappa per tutti i comparti) arrivano ulteriori aumenti in busta paga con l’adeguamento dell’indennità di amministrazione e il possibile sblocco dell’Anticipo del TFR.
Un nuovo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 7 febbraio 2025, prevede un aumento dell’Indennità di Amministrazione per alcuni lavoratori statali, con importi aggiuntivi che varieranno in base all’Ente di appartenenza.
Inoltre secondo alcune anticipazioni fornite dal sottosegretario Claudio Durigon arriveranno anche altre interessanti novità che riguarderanno tutti i dipendenti pubblici: si potrebbe sbloccare l’anticipo del TFR.
Aumenti in busta paga per gli statali: adeguata l’indennità di amministrazione
L’incremento, pari a circa 50 euro mensili, sarà corrisposto in due fasi:
- la prima con decorrenza dal 1° gennaio 2023
- e la seconda dal 1° gennaio 2024.
Inoltre, una volta completato l’aggiornamento delle procedure da parte di NoiPA, i dipendenti riceveranno anche gli arretrati relativi ai mesi precedenti. L’indennità in questione, riconosciuta su 12 mensilità, sarà utile ai fini pensionistici e per il calcolo del Trattamento di Fine Servizio (TFS) e Trattamento di Fine Rapporto (TFR).
Il provvedimento si inserisce in un percorso di armonizzazione dei trattamenti economici tra i diversi comparti della Pubblica Amministrazione. Le nuove indennità, che variano a seconda del ministero, interessano numerosi dipendenti, tra cui quelli del Ministero degli Affari Esteri, della Giustizia, dell’Economia e delle Finanze, dell’Interno, della Difesa e di altri dicasteri. Ad esempio, i funzionari del Ministero della Giustizia vedranno un incremento fino a 5.143,86 euro lordi annui, mentre per altri comparti l’importo si attesta sui 4.990,55 euro.
Tutti i dettagli sono disponibili nel testo del DPCM, in allegato all’articolo con le tabelle.
Anticipo del TFR per i dipendenti pubblici sbloccato?
Oltre agli aumenti salariali, si prospetta una novità attesa da tempo: la possibilità di ottenere un anticipo del TFR per i dipendenti pubblici. Ad oggi, questa opzione è riservata esclusivamente ai lavoratori del settore privato che, dopo almeno otto anni di servizio, possono richiedere fino al 75% della somma maturata in caso di necessità, come l’acquisto di un’abitazione o spese sanitarie rilevanti.
Il sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, ha annunciato che il governo sta lavorando a un provvedimento che consentirebbe anche ai dipendenti pubblici di accedere a questa possibilità. Tuttavia, al momento non sono stati definiti tempi certi per l’approvazione della misura, che richiede un’attenta valutazione delle coperture finanziarie e delle modalità operative.
L’aggiornamento delle indennità e il possibile anticipo del TFR rappresentano dunque due interventi significativi per i lavoratori della Pubblica Amministrazione, con un impatto concreto sulle loro retribuzioni e sulla gestione delle risorse economiche personali. Sebbene l’aumento dell’Indennità di Amministrazione sia già ufficiale, per l’anticipo del TFR bisognerà attendere ulteriori sviluppi legislativi.
come sempre, gli enti locali sono il parente povero e dimenticato, sebbene tengano in piedi lo Stato