Nella conferenza Stato-Città è arrivato l’ok al decreto della Funzione Pubblica, concertato con Mef e Ministero dell’Interno, con il quale si sbloccano le assunzioni.
Assunzioni nei Comuni sbloccate già dal 2020: il Decreto approvato nell’ultima Conferenza Stato-Città fa sì che si possano finalmente sbloccare le assunzioni extra turnover nei Comuni. Nello specifico il Decreto si rifersicae all’Attuazione dell’articolo 33, comma 2 del decreto-legge 30 aprile 2019, n. 34 relativa all’ assunzione di personale nei Comuni con nuove regole.
Scopriamo di cosa si tratta nello specifico.
Assunzioni nei Comuni sbloccate dal 2020
Secondo l’Intesa raggiunta adesso i Comuni possono procedere ad assunzioni di personale a tempo indeterminato. Assunzioni che si mettono in pratica in coerenza con i piani triennali dei fabbisogni di personale. E sempre fermo restando il rispetto pluriennale dell’equilibrio di bilancio asseverato dall’organo di revisione.
Il provvedimento, messo a punto dal dicastero guidato da Fabiana Dadone, suddivide i Comuni in 9 fasce demografiche. In relazione alle quali sono individuati i valori soglia “virtuosi” del rapporto tra spesa del personale e entrate correnti.
Le assunzioni possono essere espletate sino ad una spesa complessiva per tutto il personale dipendente, al lordo degli oneri riflessi a carico dell’amministrazione, non superiore al valore soglia definito come percentuale, differenziata per fascia demografica, della media delle entrate correnti relative agli ultimi tre rendiconti approvati, considerate al netto del fondo crediti dubbia esigibilità stanziato in bilancio di previsione.
Le assunzioni in rapporto alle altre spese e il turnover
I Comuni in cui il rapporto fra la spesa di personale, al lordo degli oneri riflessi a carico dell’amministrazione, risulta superiore al valore soglia di cui al primo periodo adottano un percorso di graduale riduzione annuale del suddetto rapporto. Fino al conseguimento nell’anno 2025 del predetto valore soglia anche applicando un turn over inferiore al 100 per cento.
A decorrere dal 2025 i comuni che registrano un rapporto superiore al valore soglia applicano un turn over pari al 30 per cento fino al conseguimento del predetto valore soglia.
Il limite al trattamento accessorio del personale si adegua, in aumento o in diminuzione, per garantire l’invarianza del valore medio pro-capite. Invarianza che ha come riferimento l’anno 2018, con il computo del fondo per la contrattazione integrativa. Nonché delle risorse per remunerare gli incarichi di posizione organizzativa, prendendo a riferimento come base di calcolo il personale in servizio al 31 dicembre 2018.
I parametri individuati nel decreto potranno essere aggiornati ogni cinque anni.
Inoltre, per i comuni fino a 5.000 abitanti virtuosi e che fanno parte di Unioni di Comuni, sarà possibile incrementare la spesa di personale a tempo indeterminato. Questo oltre la soglia massima di spesa per fascia demografica, nella misura massima di 38.000 Euro.
Un Comune in “dissesto” finanziario, può fruire di questo accordo?
Francamente il titolo dell’articolo mi pare non coerente con il contenuto dello stesso … Infatti col cavolo che sono “sbloccate” … lo sono se si rispettano i parametri … altrimenti “niente da fare” ….